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Investimenti, i sette vizi capitali che ci fanno perdere in Borsa. E come evitarli

 

Iracondo alla prima perdita? Superbo fino all'ottusità dopo un investimento indovinato? L'advisor americano Lance Roberts spiega i sette peccati capitali degli investitori. E come superarli


di Alb. Mag.

1. I sette vizi capitali di chi investe/ Ira

Non si vince sempre. In amore e nella vita, figurarsi in finanza. Il concetto sembra più ostico del dovuto agli investitori che vanno in escandescenza al primo ribasso di borsa: l'ira, il primo dei sette "peccati finanziari" segnalati da Lance Roberts, nasce proprio dalla convinzione che qualsiasi investimento debba andare in porto come e oltre le attese. La (vostra) collera non smuoverà il mercato azionario. Roberts consiglia, semmai, di individuare le debolezze, correggere gli errori e accettare il margine di rischio che fa parte di qualsiasi seduta.

2. I sette vizi capitali di chi investe/ Avidità

Jordan Belfort, l'ormai celebre "lupo di Wall Street" incarnato al cinema da Leonardo DiCaprio ha sempre sostenuto che è l'avidità ad aver innescato i suoi azzardi finanziari. La tecnica gli ha fruttato boom da 20 milioni di dollari, una vita da rock star e 22 mesi di carcere in un penitenziario nazionale degli Stati Uniti. Senza spingersi troppo in là, è proprio l'avidità (avarizia nell'elenco biblico, ndr) il secondo dei peccati più controproducenti per chi investe. In cosa consiste? Puntare più in alto del dovuto, anche a costo di tradurre guadagni potenziali in perdite effettive. Secondo Roberts, l'abc di comprare a prezzo basso e rivendere a prezzo alto è tanto "logicamente impeccabile" quanto "emotivamente impossibile": la lusinga di profitti ulteriori blocca la cessione in quello che sarebbe il momento più propizio. A maggior ragione se scatta il bias di conferma, la ricerca istintiva di prove che accreditino la nostra tesi contro qualsiasi evidenza. Ad esempio, le perdite.

3. I sette vizi capitali di chi investe/ Accidia

Da sondaggi del settore è emerso che quasi nove investitori americani su 10 hanno una conoscenza "generica" dei mercati azionari. Anche non ci fossero alcune crisi mondiali alla spalle, il dato spiegherebbe bene il vizio dell'accidia: disattenzioni e indolenza sulla conoscenza di quello che si investe sono improduttive se va bene, rischiose se va male . Roberts, 25 anni di banche di investimento alle spalle, fa un paragone botanico: "Il portafoglio è come un giardino, va curato su base regolare, tagliando l'erbaccia delle posizioni in perdita e raccogliendo le "messi" dei profitti da quelle che salgono". E se resta trascurato, le erbacce possono crescere più del dovuto e seppellire il giardino...

4.I sette vizi capitali di chi investe/ Superbia

Un investimento indovinato? Bene. Ma da qui alla superbia, il passo è lungo. E scivoloso: la sopravvalutazione delle proprie capacità di analisi può ritorcersi contro a tempo di record. Soprattutto, spiega Roberts, se sconfiniamo nella convinzione di essere più "smart" del mercato: gli exploit finiscono, le azioni scendono, i profitti messi a segno possono ridimensionarsi nel giro di qualche seduta senza il terno a lotto degli investimenti ci spieghi perché quella che ci era perso un must fino alla settimana scorsa sia in caduta libera a distanza di pochi giorni. A discapito nostro, più che suo.

5, I sette vizi capitali di chi investe/ Lussuria (brama)

Compra a prezzo alto, vendi a prezzo basso. Un controsenso? Sì. Ma soprattutto la conseguenza del peccato di "lussuria" (o meglio, brama) applicato agli investimenti: i buoni risultati messi a segno nell'arco di un anno o di un periodo più prolungato non rendono un titolo impermeabile all'andamento del mercato. Le variazioni sono all'ordine del giorno, se ci si basa sulla sola performance dell'anno scorso si rischia davvero il paradosso di un "buy high, sell low" che ribalta la logica stessa dell'investimento: "Non è facile comprare roba quando nessun altro sembra volerla. Ma è così che funzionano gli investimenti" spiega Roberts.

6. I sette vizi capitali di chi investe/ Invidia

Gli investimenti "killer" fanno felice chi li mette a segno. Ma inseguirli può avere un effetto molto più letterale sui rendimenti altrui: l'invidia, il sesto peccato evidenziato da Roberts, consiste proprio nel rincorrere le strategie altrui senza tenere conto né de quadro completo né di quanto convincano voi - giudice ultimo, fino a prova contraria - alcuni azzardi. Anche perché, sottolinea Roberts, il dettaglio trascurato è che chi sottolinea le sue performance "tende a non dire se ha perso più di quello che ha guadagnato altrove".

7, I sette vizi capitali di chi investe/ Gola

Si dice che l'investimento è come la dieta: meglio diversificare il più possibile. Non stupisce che l'esatto contrario, la gola, sia il settimo vizio capitale da mettere alla berlina negli investimenti: concentrare e insistere solo su determinati pacchetti azionari, spiega Roberts, può trainarvi in "grandiose scalate e conclusioni disastrosi" a seconda degli umori del mercato.

(Il Sole 24 Ore)