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Personale domestico. Contributi Inps, ecco quanto e come pagare

 

di Bruno Benelli

 

Contributi dovuti alla colf, alla badante, alla baby sitter, ecc. per il lavoro svolto: come si versano? Non sembri un interrogativo fuori luogo, perché, ancora oggi, ci sono persone – tra cui due nostri lettori che ci hanno scritto in proposito – che non riescono a capire bene come si faccia a versare i contributi Inps in modo corretto. Ovviamente questi dubbi sorgono quasi esclusivamente nei datori di lavoro di “primo pelo”, vale a dire nelle persone che assumono per la prima volta un lavoratore domestico.

Tutte le opportunità per essere in regola

Ecco allora quali sono le disposizioni operative Inps. Il pagamento può essere fatto a scelta con uno dei seguenti mezzi: 1) online sul sito internet www.inps.it, utilizzando la carta di credito attraverso il “Portale dei Pagamenti”, al quale si accede tramite la sezione dei Servizi OnLine nella homepage del sito; 2) utilizzando il bollettino Mav (pagamento mediante avviso) inviato dall’Inps o generato attraverso il sito Internet www.inps.it, accedendo al “Portale dei pagamenti – Lavoratori domestici – Entra nel servizio”, pagabile senza commissione presso le banche oppure presso gli uffici postali, con addebito della commissione; 3) chiamando il call center - numero gratuito 803164 per le chiamate da rete fissa e 06164164 da telefono cellulare secondo la tariffazione stabilita dal proprio gestore – e utilizzando la carta di credito; 4) rivolgendosi ai soggetti aderenti al circuito “Reti Amiche”. Esattamente il pagamento è disponibile, senza necessità di supporto cartaceo: a) presso le tabaccherie che espongono il logo “Servizi Inps”; b) presso gli sportelli bancari di Unicredit Spa; c) tramite il sito Internet del gruppo Unicredit Spa per i clienti titolari del servizio di Banca online; d) presso tutti gli sportelli di Poste Italiane, con le modalità previste per il circuito Reti amiche.

Comunicazione dei dati all'Istituto di previdenza

Inps ricorda che, qualunque sia la modalità scelta, utilizzando il codice fiscale del datore di lavoro e il codice rapporto di lavoro, viene calcolato l’importo complessivo per il trimestre in scadenza, sulla base dei dati comunicati all’assunzione o successivamente variati con l’apposita comunicazione. I relativi dati (ore lavorate, retribuzione, settimane) e il conseguente importo, calcolato automaticamente, possono sempre essere modificati: 1) dichiarando i dati da sostituire all’operatore, se il pagamento avviene tramite Reti Amiche o call center; 2) utilizzando la procedura a disposizione sul sito Internet per pagamenti online o per generare un nuovo Mav stampabile.

Come utilizzare i bollettini Mav

A partire da quest’anno, la comunicazione di accoglimento della richiesta di iscrizione di rapporto di lavoro domestico conterrà in allegato i bollettini Mav in numero variabile da uno a quattro, a seconda del trimestre di inizio, e comunque a copertura del primo anno solare di contribuzione. Inoltre, sempre dal 2014, la comunicazione di rinnovo viene inviata una volta l’anno e contiene anch’essa i bollettini Mav in numero variabile da uno a quattro in relazione alla durata definita per il rapporto di lavoro. Ovviamente, i bollettini inviati al domicilio possono essere utilizzati soltanto se il rapporto di lavoro non ha subito variazioni nei parametri che determinano il calcolo dei contributi da pagare e se il datore di lavoro non si avvale di qualche forma di assistenza contrattuale, in quanto i Mav prodotti dall’Istituto non possono tenere conto della relativa quota. Perciò, in relazione a questa ultima parte, se si deve versare il contributo “cassa colf” per l’assistenza malattia dei dipendenti, il datore di lavoro deve creare un nuovo bollettino e inserendo in esso la somma da pagare (0,03 euro l’ora, di cui 0,01 a carico dei lavoratori) indicandola nell’apposito spazio con il codice F2.

 

(Il Messaggero)