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Borse positive dopo la Federal Reserve. Occhi sulla Scozia, dalla Bce "solo" 82 mld

 

I listini Ue e Wall Street chiudono in rialzo dopo le mosse di Janet Yellen, che ha confermato i "tassi bassi a lungo" ma alzato la prospettiva del loro livello alla fine del 2015. Il dollaro torna ai livelli pre-Lehman verso lo yen, s'indebolisce anche l'euro. Piazza Affari soffre sul finale con i tagli alle stime del Fmi. Sotto le attese la prima assegnazione di liquidità a costo zero alle banche europee

 

di RAFFAELE RICCIARDI

 

MILANO - La Fed rassicura i mercati sulla volontà di tenere i "tassi bassi a lungo", ma l'innalzamento di 25 punti base della stima sul livello del costo del denaro alla fine del 2015 ha l'effetto di muovere il dollaro al rialzo. Per il biglietto verde sono tornati i livelli, nei confronti dello yen, che non si vedevano dal collasso di Lehman Brothers, nel settembre del 2008: poco sopra quota 108. Il Bloomberg Dollar Spot Index, che traccia la valuta Usa verso un paniere di divise estere, è salito ai massimi da un anno e due mesi.

I mercati soppesano oggi le decisioni prese da Janet Yellen e dal suo board, mentre Milano soffre per le sforbiciate del Fmi alle stime di crescita italiana. Da Washington, ieri sera, è arrivata l'attesa stretta di altri 10 miliardi all'acquisto di bond (che si esaurirà il prossimo mese), ma anche rivisto al ribasso le stime di crescita per il Pil Usa. "E' stato certamente rassicurante per il mercato il fatto che Yellen continui a ribadire che tutti i passaggi della 'exit strategy' saranno graduali e trasparenti per gli operatori", sottolinea Giuseppe Attanà, presidente di Assiom Forex. Non sfugge però che "ora sono due (Fisher e Plosser), su dieci membri del Fomc, i dissenzienti rispetto al comunicato ufficiale, ritenuto troppo da 'colomba' rispetto alle loro idee". Insomma, come accaduto spesso con la nuova gestione Yellen i toni restano estremamente misurati e - a ben vedere - le comunicazioni sono indulgenti verso il mercato, ma con qualche elemento di pressione sui tassi.

Anche la Banca centrale europea torna protagonista della scena, con la prima delle due aste "Tltro" dedicate all'erogazione di liquidità a bassissimo costo per le banche, che in virtù di meccanismi premianti e penalizzanti dovrebbero essere incentivate a girarle all'economia reale. L'esito dell'asta è stato inferiore alle stime: l'Eurotower ha assegnato 82,6 miliardi. "Le aspettative erano per circa 130 miliardi", commenta a caldo Claudia Segre, "quindi la Bce è un po' sotto pressione". Però "le banche italiane, secondo le prime indicazioni, sembrano esser state molto proattive con una partecipazione superiore a 20 miliardi"; d'altra parte "le difficoltà procedurali di questa nuova forma di intervento dell'Eurotower possono giustificare l'inizio lento". Per il prossimo appuntamento dell'11 dicembre, dunque, "sono convinta che le richieste saranno superiori e 200 miliardi nel complesso delle due operazioni è una cifra raggiungibile". Non bisogna poi sottovalutare il fattore 'convenienza' delle banche: possono finanziarsi fino a dicembre pagando 5 punti base, nelle aste Bce settimanali, e poi salire ai 15 punti delle Tltro più tardi, garantendoselo però per quattro anni. L'urgenza degli stimoli è stata messa in luce anche dal report del Fmi, che ha chiesto anche di procedere sulla via delle riforme, con menzione particolare per l'Italia.

L'altro grande evento di giornata riguarda il referendum per l'indipendenza della Scozia: 4 milioni di persone al voto che potrebbero avere pesanti ripercussioni, anche sui mercati. Oltre a questi importanti accadimenti, l'agenda macro presenta l'andamento delle vendite al dettaglio nel Regno Unito. Dagli Usa delude l'avvio di nuovi cantieri ad agosto (-14,4%), mentre le richieste di sussidi iniziali per la disoccupazione scendono di 36mila unità a quota 280mila: è il maggior calo da due anni. Yellen è poi attesa a un nuovo discorso.

Piazza Affari, come accennato, chiude piatta dopo aver trattato in rialzo grazie alle banche per tutta la giornata: il Ftse Mib segna un +0,08% finale. Molto più brillanti le altre: Londra sale dello 0,57% finale mentre gli scozzesi votano, Francoforte avanza dell'1,41%, Parigi sale dello 0,75%. Avanza positiva anche Wall Street, con il Dow Jones e lo S&P 500 record. Il Dow Jones sale dello 0,64% a 17.266,51 punti, il Nasdaq avanza dello 0,68% a 4.593,43 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,5% a 2.011,5 punti.

Lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi chiude stabile a 136 punti, in linea con i livelli della chiusura di ieri: il rendimento è in area 2,4%. Proprio oggi, il responsabile del dipartimento debito pubblico del ministero dell'Economia, Maria Cannata, ha annunciato il collocamento di un nuovo Btp Italia "nella settimana del 20 ottobre" con un "tetto per gli istituzionali". La Spagna, intanto, ha raccolto 3,57 miliardi di euro con l'emissione di titoli di stato a tre anni, cedola 0,5%, scadenza 2017, domanda 1,9 volte l'offerta. I titoli sono stati assegnati con un rendimento dello 0,56% in calo rispetto allo 0,69% della precedente asta. Si tratta del nuovo minimo storico; per alcuni osservatori, lo stesso andamento frenato della Tltro apre di nuovo a scenari di "quantitative easing" da parte della Bce, anche se in molti la definiscono solo "una reazione di pancia". L'euro chiude in rialzo a 1,2918 dollari, risollevandosi dal minimo di 14 mesi a 1,2833 dollari toccato in precedenza. I positivi dati macroeconomici che continuano a giungere dagli Usa sostengono il biglietto verde, che aggiorna a 108,96 yen il proprio massimo da sei anni sulla divisa nipponica.

Le rassicurazioni della Fed ai mercati hanno spinto le Borse di Asia e Pacifico, con Tokyo che ha brillato dopo una giornata debole. Deboli, invece Seul e Hong Kong. La Borsa di Tokyo ha chiuso dunque in con l'indice Nikkei a +1,13% a 16.067,57 punti. Il mercato azionario ha apprezza l'indebolimento dello yen, dopo che ieri la Fed ha lasciato intendere di avere avviato il movimento verso un rialzo dei tassi, che procederà speditamente. Giù del 13% Sony, che ha rilasciato un profit warning e annunciato lo storico stop al dividendo. Il deficit commerciale del Giappone è sceso del 2,4% nel mese di agosto rispetto all'anno precedente, registrando il ventiseiesimo calo consecutivo. La contrazione dell'export (-1,3%) è stata minore delle attese. In Cina si registra invece il quarto calo mensile consecutivo dei prezzi delle case, che allontana la bolla immobiliare e fa muovere Pechino verso nuovi stimoli all'economia.

Il petrolio è in rialzo a New York, dove le quotazioni salgono dello 0,30% a 94,70 dollari al barile. L'oro al London Bullion Market al fixing mattutino cala a 1,223 dollari l'oncia, da 1.236 ieri pomeriggio.

 

(La Repubblica)