News

Istat, a settembre rimbalza la fiducia di consumatori

 

L'indice sale dai 101,9 punti di agosto a quota 102. Il lieve incremento si deve alla migliore percezione del clima attuale per le famiglie, che vedono di buon occhio la possibilità di tornare ad acquistare beni durevoli. Peggirano le prospettive per l'Italia nel suo complesso

 

MILANO - Lieve rimbalzo a settembre per la fiducia dei consumatori italiani, trainata dal miglioramento dei pareri sulle intenzioni di acquisto di beni durevoli e sulla convenienza dell'acquisto immediato. Secondo i dati comunicati dall'Istat, a l'indice del clima di fiducia dei consumatori aumenta lievemente a 102 punti, da 101,9 del mese di agosto.

La componente personale, che riguarda la famiglia, le opportunità di risparmio e d'acquisto di beni durevoli, aumenta passando a 101,5 da 100,1. Va peggio se si guarda ai giudizi sulla situazione economica, che raggruppa i giudizi e le attese sull'Italia e sul mercato del lavoro: registra una diminuzione a 105,6 da 107,5.

Diversa anche la percezione se si guarda all'oggi o al domani: l'indice riferito al clima corrente cresce a 102,6 da 101,5, mentre quello del clima futuro diminuisce a 102,7 da 103,3.

Riguardo alla situazione economica del Paese, come accennato, diminuiscono i pareri favorevoli sia per i giudizi che per le aspettative: a -99 da -92 e a -8 da -7 i rispettivi saldi. Quanto alla tendenza della disoccupazione, i giudizi rispetto al mese precedente rimangono inalterati (a 56 il saldo).

Il saldo relativo ai giudizi sulla situazione economica della famiglia diminuisce a -56 da -55, mentre per le attese non si modificano i pareri formulati rispetto al mese passato e il saldo resta a -13. Il saldo dei giudizi sul bilancio familiare diminuisce a -14 da -12. Le opinioni favorevoli sull'opportunità attuale di risparmio registrano una diminuzione (a 114 da 116 il saldo); anche per le possibilità future si rileva un lieve peggioramento (a -47 da -45 il saldo). Le valutazioni sull'opportunità di acquisto di beni durevoli risultano invece in netto miglioramento: migliorano i giudizi sulla convenienza all'acquisto immediato (a -69 da -90 il saldo) e i pareri riferiti alle intenzioni future di acquisto (a -88 da -101 il saldo). Dati che potrebbero essere letti come il combinato disposto di un risveglio dal torpore dei consumi (anche grazie ai bonus fiscali) e il basso livello dei prezzi.

I saldi dei giudizi e delle aspettative riguardanti gli aumenti dei prezzi al consumo diminuiscono, rispettivamente, a -16 da 1 e a -32 da -21. A livello territoriale il clima di fiducia aumenta nel Nord Est mentre, diminuisce in tutte le altre ripartizioni.

 

(La Repubblica)