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Istat, bilancia commerciale in attivo con il calo delle importazioni

 

L'Italia continua a esportare, ma ha ridotto gli acquisti dall'estero: soprattutto nei confronti del Paesi extra Ue. Ad agosto saldo positivo di 2,1 miliardi. Pesano, in particolare, i prodotti energetici

 

MILANO - La crisi aiuta la bilancia commerciale che ad agosto registra un saldo positivo di 2,1 miliardi: di fatto l'Italia esporta un po' di più e compra molto meno dall'estero. E' quanto emerge dai dati Istat che registranoun avanzo sia verso i paesi extra Ue (+1,7 miliardi) sia verso quelli Ue (+339 milioni). La bilancia commerciale al netto dei prodotti energetici è in attivo di 4,9 miliardi. Rispetto al mese precedente, ad agosto si rileva un aumento delle esportazioni (+1,1%) e una diminuzione delle importazioni (-0,4%). Su base tendenziale, le esportazioni sono diminuite del 2,7%, condizionate dalla differenza nei giorni lavorativi (20 nel 2014 e 21 nel 2013). Al netto di questo effetto, l'export registra un incremento dell'1,1%. Le importazioni sono scese del 7%) per la forte flessione degli acquisti dall'area extra Ue (-14,0%).

L'aumento congiunturale dell'export, sottolinea l'Istat, è determinato dalla crescita delle vendite sia l'Ue (+1,3%) sia verso paesi esteri (+0,9%). La crescita è estesa a quasi tutti i principali raggruppamenti, in particolare ai prodotti energetici (+12,6%) e ai beni di consumo durevoli (+5,8%). La flessione congiunturale delle importazioni è la sintesi della crescita degli acquisti dall'area Ue (+2%) e della flessione di quelli dall'area extra Ue (-3,5%). La diminuzione è limitata ai prodotti energetici (-11,9%) e ai prodotti intermedi (-0,2%). Al netto dei prodotti energetici, quindi, l'import aumenta del 2%.

Nel trimestre giugno-agosto 2014, la flessione congiunturale delle esportazioni (-0,4%) è determinata dall'area extra ue (-0,9%), mentre le vendite verso l'area ue sono stazionarie. Risultano in crescita i prodotti energetici (+4,6%), i prodotti intermedi (+0,8%) e i beni di consumo non durevoli (+0,6%). Nello stesso periodo, si rileva un aumento dell'import (+1,4%) determinato dall'area ue (+2,6%), mentre l'area extra ue (-0,1%) è in leggera flessione.

 

(La Repubblica)