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Tfr in busta paga, ecco a chi conviene: solo per i redditi sotto i 20mila euro

 

L'aumento della tassazione comporta un doppio svantaggio: meno soldi in tasca dei lavoratori a causa di un prelievo fiscale più alto e mancata rivalutazione. L'incognita per chi ha scelto i fondi pensione

 

di LUCA PAGNI

 

Tfr in busta paga, ecco a chi conviene: solo per i redditi sotto i 20mila euroMILANO - Conviene solo a chi ha un reddito tra i 15 e i 20mila euro all'anno. In tutti gli altri casi, arriva qualche soldo in più in tasca a fine mese da subito, ma ci si perde nel lungo periodo. Per non dire che i benefici del provvedimento che porterà all'anticipo del Tfr in busta paga - così come l'ha proposto il governo Renzi - in ogni caso si fermano qui. Ne sono esclusi, i lavoratori che hanno contratti di tipo precario o le partite Iva, oltre ai dipendenti pubblici. Nonché tutti coloro che - a suo tempo - hanno deciso di girare il Tfr al fondo pensionistico integrativo: per quest'ultimo, la manovra del governo si potrebbe trasformare in un salasso, sotto forma di maggiore imposizione fiscale.

Economisti ed esperti di previdenza non hanno dubbi. La manovra sull'anticipo del Tfr, per quanto bisognerà attendere i decreti attuativi per un giudizio definitivo, presta il fianco a più di una critica. Sia dal punto di vista tecnico che politico. Secondo i primi calcoli, i vantaggi sembrano più per lo Stato (a causa dell'aumento della tassazione relativa) e in parte per le imprese, che non per i lavoratori (tranne una minoranza, i dipendenti a reddito basso). Dal punto di vista della politica economica, è da varificare il fatto che possa spingere alla ripresa dei consumi. E' sicuramente un aiuto a chi è in difficoltà con debiti arretrati o con la rata del mutuo.

A chi conviene.Secondo i calcoli dei consulenti del lavoro, fino a 15mila all'anno di reddito il Tfr in busta paga è conveniente. Per cifre superiori, siccome il governo ha deciso, di tassare il maggiore importo come parte integrante dello stipendio e quindi applicando l'Irpef ordinaria, si pagano più tasse. Fino ai 28mila euro, si tratta di un centinaio di euro di tasse in più e si sale mano a mano che aumenta il reddito. Oltre alla mancata rivalutazione della cifra mensile che non viene più versata per il Tfr.

A chi non conviene. Per i lavoratori con redditi oltre i 28mila euro la scelta è tra prendere una parte subito o prendere un po' di più quando sarà il momento di incassare il Tfr. Nella scelta bisognerà fare calcoli il più possibile precisi tenendo conto di due varianti: il regime di tassazione e la rinuncia alla rivalutazione attuale. Si tratta, in entrambi i casi, di due voci che vanno nella colonna del passivo.

La terza via. C'è una terza possibilità, per subire una perdita meno elevata. Ed è la richiesta di anticipo del Tfr. Lo si può chiedere per acquisto o ristrutturazione dell'abitazione o per gravi motivi di salute per coprire spese mediche. Oppure, si può provare a proprorre un avccordo direttamente all'azienda. In questo modo si può "estrarre" fino al 75% del Tfr già versato. In questo modo, si perde la rivalutazione ma la tassazione è più bassa perché non finisce nel calcolo dell'Irpef, ma è soggetta a tassazione separata.

Previdenza sacrificata. Come hanno già rilevato molti osservatori, la manovra del Tfr rischia di penalizzare il sistema della previdenza integrativa, ovvero di coloro che hanno deciso di versare il proprio Tfr nei fondi pensione. Per due motivi. Il primo è tecnico: la legge di Stabilità alza la tassazione sui rendimenti dei contributi alla previdenza integrativa dall'11,5 al 20% e fino al 26% per i rendimenti dei fondi delle Casse dei liberi professionisti. Il secondo, anche qui, è di politica economica: dopo anni in cui si è detto che il sistema dei fondi pensione in Italia è tra i più arretrati d'Europa (la raccolta è pari solo il 7% del Pil contro il 60-70% dei paesi Ue più avanzati), l'aumento della tassazione non spingerà di certo i lavoratori a scegliere l'opzione pensione integrativa al posto del Tfr. Ancora di più nei prossimi tre anni, quando si potrà addirittura chiederne l'anticipo in busta paga. Anche qui bisognerà capire cosa verrà scritto nei decreti attuativi e se verranno confermate le anticipazioni per cui per i prossimi tre anni verrà data la possibilità di tarsformare il versamento al fondo in tfr in busta paga.

 

(La Repubblica)