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Lettera Ue sulla Stabilità: richiesta di chiarimenti su deficit e coperture

 

In arrivo ad ore una missiva sul bilancio di Italia, Francia, Austria, Slovenia e Malta. Al governo Renzi non viene chiesto solo di spiegare lo scostamento rispetto agli obiettivi strutturali, ma anche di dettagliare le coperture e le riforme previste nella manovra

 

MILANO - La Legge di Stabilità 2015 entra ufficialmente nel mirino della Commissione europea con una lettera di richiesta di chiarimenti. Un'attenzione che l'Italia condivide con altri 4 Paesi europei: Francia, Austria, Slovenia e Malta.

Secondo quanto ha ricostruito il Financial Times, la Commissione - che sta per passare in mano a Jean-Claude Juncker - chiederà oggi ufficialmente chiarimenti avvertendo che quei Paesi rischiano di violare le regole Ue. Fonti comunitarie aggiungono all'Ansa che nella lettera in arrivo nelle prossime ore ci sarà anche la richiesta al Governo di delucidazioni non solo sull'ampiezza dell'aggiustamento strutturale dei conti, ma anche sulle coperture e le riforme previste.

Il primo problema della Stabilità è che rimanda - ancora di un anno, al 2017 - il raggiungimento dell'Obiettivo di medio termine che l'Italia aveva concordato con l'Europa, cioè il pareggio strutturale di bilancio. Nell'inviare il budget alla Ue, il ministro Pier Carlo Padoan ha fatto valere il peggioramento del quadro macreoconomico e la portata delle riforme avviate per chiedere di "correggere strutturalmente" i conti solo dello 0,1% del Pil. Originariamente, le norme contenutenel complesso del Fiscal Compact prevedevano una correzione dello 0,5%, che la recente richiesta di flessibilità aveva forzato fino a ipotizzare un dimezzamento a uno 0,25%. Per "strutturale", l'Europa intende una correzione che tenga conto del ciclo economico; anche su questo calcolo - puramente frutto di convenzioni statistiche - l'Italia ha espresso forti critiche.

A questi appunti in larga parte attesi, però, secondo le ultime indiscrezioni si legherebbero ulteriori richieste. Per il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dall'Europa sono in arrivo "rilievi sempre fatti", mentre "il fatto stesso che sia arrivata una lettera dalla Ue fa evocare chissà quali procedure o minacce". In sostanza, l'Italia vivrebbe una sorta di "subalternità culturale", ha detto il premier in Parlamento.

Simon O'Connor, portavoce del commissario agli Affari economici, Jyrki Katainen, non ha voluto confermare l'indiscrezione, ma ha comunque precisato che l'eventuale comunicazione non significa che Bruxelles abbia già deciso se respingere o meno il bilancio dei Paesi coinvolti. La richiesta di maggiori informazioni rappresenta infatti soltanto un primo passo nella procedura e la decisione definitiva sarà presa a fine mese. "Consultazioni tecniche con gli stati membri sulla bozza del piano di bilancio non pregiudicano il risultato della valutazione", ha sottolineato O'Connor.

In base alle nuove regole, la Commissione è tenuta a reinviare il bilancio a un Paese membro entro due settimane se rileva "una seria non osservanza" delle regole comunitarie. Per l'Italia, quindi, la data della verità è il 29 ottobre. Se la Commissione si prepara al passo della bocciatura, è tenuta ad avvertire il Paese sotto osservazione entro una settimana. Oggi scade il termine per l'invio di questa notifica.

 

(La Repubblica)