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Renzi: "Piano di investimento gigantesco, basta austerità. L'Europa volta pagina"

 

Il premier in Parlamento prima del Consiglio Ue: "Ora la crescita. Altrimenti il Vecchio Continente resterà la cenerentola dell'economia mondiale. La nuova Unione è una grande vittoria dell'Italia, che non accetta diktat. Bisogna scommettere sull'energia pulita, creerà molti posti di lavoro"

 

ROMA - "E' pronto il piano di investimento europeo, è gigantesco, servirà per la creazione di posti di lavoro. Tutto questo è frutto dell'impegno italiano. L'Europa finalmente volta pagina". Lo ha detto Matteo Renzi riferendo oggi in Parlamento (al Senato in mattinata, nel pomeriggio alla Camera) sull'imminente Consiglio Ue che si riunirà a Bruxelles a partire da giovedì e sulla nuova Commissione guidata da Jean-Claude Juncker, mentre al centro del dibattito rimane la legge di stabilità, tuttora al vaglio delle autorità europee.

"L'Europa abbia più coraggio". "La più grande vittoria dell'Italia in Europa è quella di aver proposto e per alcuni versi imposto un piano di investimenti da 300 miliardi di euro. E' il primo segno di attenzione non solo all'austerità e al rigore ma anche a crescita e investimenti. Siamo in una frase di transizione, come sempre", ha detto Renzi, citando lo scrittore Ennio Flaiano. "Vorrei che le nuove istituzioni europee mostrassero un po' più di coraggio e l'orgoglio di appartenere a questa Comunità che è l'Europa", ha poi dichiarato rivolgendosi ai senatori presenti, "la Ue sta cambiando le sue istituzioni e bisogna cogliere questa occasione" perché "noi non siamo gli osservati speciali, ma un Paese che fa le riforme. L'Europa deve cambiare, finché sarà percepita come 'matrigna' genererà sospetti e paure".

"Crescita assolutamente prioritaria". "Il clima della comunità economica internazionale sta rapidamente cambiando" sull'economia, "il vertice del G20 metterà al centro la parola crescita", ha spiegato Renzi, "io trovo che questa sia una questione non più rinviabile. Non c'è solo un problema italiano, ma dell'intera area dell'euro, che è oggi la cenerentola dello sviluppo mondiale", dice il premier. "Del resto, il Fondo Monetario Internazionale ha evidenziato come il focus sulla crescita sia assolutamente prioritario".

"Basta subalternità". "Domani si terrà l'ultimo Consiglio europeo guidato da Van Rompuy, dopo dieci anni. Credo sia un passaggio rilevante", ha poi rimarcato Renzi. "L'Europa volta pagina nella guida delle sue istituzioni. Quando invece sui giornali leggo dell'ostilità di Bruxelles basata su frasi 'di aiutanti di collaboratori della Commissione', ecco, questo è un complesso di inferiorità che dobbiamo superare. Europa e Italia non devono essere in contraddizione", ha rimarcato Renzi, citando, dopo Flaiano, anche Giorgio Ambrosoli. "In queste ore, rispetto alla legge di stabilità, si dice 'arriva la lettera della Ue', cosa che fa evocare chissà quali procedure, messaggi o minacce. Ma non è una bocciatura, tutto questo è naturale, come è "naturale che l'Italia sia protagonista con la propria voce senza diktat esterni".

"Ora una tripla A anche 'sociale'". A questo proposito, mentre Renzi parlava in Senato, il nuovo presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha annunciato che il piano di investimenti da 300 miliardi sarà presentato al Consiglio europeo prima di Natale e non entro fine gennaio. La Ue "deve avere anche un'altra 'tripla A', quella sociale, altrettanto importante di quella economica", ha aggiunto Juncker. Al successore di Barroso e alla sua commissione, Renzi ha augurato "buon lavoro", dopo il voto positivo del Parlamento europeo di oggi. Nel primo pomeriggio, poi, il Senato ha accolto con 152 sì, 107 no e 4 astensioni la mozione presentata dai capigruppo della maggioranza che approvano le comunicazioni di Renzi sul prossimo Consiglio europeo. Accolta anche a voto palese, con 223 sì, 6 no e 43 astenuti, la risoluzione presentata dal vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli (Lega), centrata sulla tutela dei rapporti civili ed etico-sociali. Su entrambi i documenti, il governo aveva espresso parere favorevole. E alle 20 anche la Camera ha dato il via libera alla risoluzione di maggioranza. I sì sono stati 279, i no 140.

"Russia-Ucraina? Passi in avanti". Il premier italiano si è poi soffermato anche sulle crisi internazionali in atto. Ci sono stati "passi avanti significativi tra Russia e Ucraina che hanno trovato nuova linfa dai colloqui di Milano, lo 'spirito di Milano', mi piace definirlo così", ha continuato Renzi parlando della crisi nell'est dell'Ucraina. "L'Italia non ha un'ansia energetica, non sottovalutiamo le preoccupazioni economiche, ma il ruolo della Russia non vale solo per le imprese italiane" bensì soprattutto "per il mantenimento dell'equilibrio internazionale. Il processo di recupero della Russia è importante per il ruolo che ha di punto di riferimento per il popolo ucraino, per l'Europa e la comunità internazionale. Una Europa forte si costruisce nel rispetto e nel dialogo".

"Sconfiggere lo Stato Islamico". Poi la questione Libia: "A Tripoli non basta la semplice dichiarazione di impegni, ma serve un intervento effettivo da parte della comunità internazionale". Infine, sullo Stato Islamico: "Tra Siria e Iraq è in atto un'escalation preoccupante", ha detto Renzi, "ciò che hanno commesso gli estremisti provoca scandalo e dolore in tutta la comunità internazionale, per questo l'Italia è al fianco della dignità dell'uomo e della donna. Non è una guerra di religione, perché lo Stato Islamico ha in ostaggio una religione. La coalizione anti Is non sarà un intervento di breve durata".

Rivoluzione energia pulita. Nel pomeriggio alla Camera, Renzi, come anticipazione del Consiglio Ue di domani e dopodomani, ha sottolineato l'importanza di puntare sull'energia pulita in Europa e, contestualmente, sulla riduzione delle emissioni: "Bisogna creare un piano industriale dell'economia verde e aumentare al 27 per cento del totale la quota obbligatoria di energia prodotta da rinnovabili. Non sarà facile perché molti paesi spingono per il carbone, ma ci proveremo".

 

(La Repubblica)