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Crisi, il debito dell'Eurozona sale al 92,7% del Pil

 

In Italia l'aumento più marcato tra il primo e il secondo trimestre: +3,1 punti percentuali. Cali in Irlana e Portogallo. Il nostro è il debito più alto del Vecchio continente. In Estonia il più basso

 

Crisi, il debito dell'Eurozona sale al 92,7% del PilMILANO - La crisi zavorra l'Eurozona: alla fine del secondo trimestre il il debito complessivo dell'area euro è salito al 92,7% del Pil dal 91,9% di fine marzo. Trend identico per l'Unione europea allargata a 28 dove il debito è salito dall'86 all'87% del Pil. Rispetto a un anno prima il debito/pil è aumentato da 91,7% a 92,7% per l'Eurozona e da 85,1% a 87% per la Ue.

Si tratta dei primi dati pubblicati da Eurostat sulla base della nuova metodologia adottata con Esa 2010 che include - dopo un lungo dibattito - nel computo del Pil anche le attività illegali come il traffico di droga, la prostituzione e il contrabbando. Secondo l'istituto di statistica europeo, nel secondo trimestre del 2014 il debito pubblico italiano si attesta al 133,8% del prodotto interno lordo, il rapporto più alto davanti a Portogallo (129,4%) e dall'Irlanda (116,7%).

L'Italia segna anche l'incremento più elevato del debito/Pil sul trimestre precedente, con un aumento di 3,1 punti percentuali (era al 130,7%), prima di Malta (+2,7 punti) e Lettonia (+2,4%), mentre Irlanda (-5,2%) e Portogallo (-2,2%) segnano i ribassi più consistenti. Estonia e Lussemburgo avevano il debito/pil più basso: 10,5% e 23,1% rispettivamente.

Alla fine del trimestre i titoli di debito ammontavano al 79,3% per l'Eurozona e all'80,9% per la Ue del totale, i prestiti al 17,9% e il 15,4% rispettivamente, valute e depositi per il 2,8% e il 3,7%. La parte dei prestiti internazionali rispetto al Pil ammontava al 2,4% per l'Eurozona e all'1,8% per la Ue.

 

(La Repubblica)