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Tasse, che cosa sale e che cosa scende

 

I conti della legge di stabilità. Su pellet, fondi pensione, lettere postali



ANSA

19/12/2014

PAOLO BARONI



La legge di stabilità è ancora un cantiere aperto, il maxiemendamento del governo arriverà solo in serata (dopo l’ennesimo rinvio), e solo allora si potranno scoprire le ultime “novità”. Intanto però possiamo fare i conti su alcuni punti fermi. Soprattutto sul fronte delle tasse. Vediamo cosa aumenta, cosa scende e cosa resta invariato.

GLI AUMENTI

L’Iva sui pellet passa dal 4 al 22% e per chi usa questo biocombustibile ricavato dalla segatura per il proprio riscaldamento non è certo una buona notizia.

Aumentano, si può dire più o meno a metà, anche le tasse sui fondi pensione e le casse previdenziali private le cui aliquote passano rispettivamente dall’11,5 al 20% dal 20 al 26%. Ma rispetto all’ipotesi iniziale l’introduzione di una detrazione fiscale per somme destinate agli investimenti infrastrutturali attenua in parte l’impatto.

Per effetto della modifica del contratto di programma delle Poste, destinate ad essere in parte privatizzate, dalla prossima primavera le lettere costeranno di più e le consegne saranno meno frequenti. Brutte notizie anche per una parte dei contribuenti con partita Iva, la modifica del regime dei minimi rispetto alle prime ipotesi viene cambiata e si fa meno conveniente: vengono infatti esclusi dalle agevolazioni coloro il cui reddito supera i 20.000 euro.

CHE COSA NON AUMENTA

Dopo la stangata di questa fine anno consoliamoci col fatto che nel 2015 la Tasi non potrà aumentare. L’aliquota poteva arrivare al 6 per mille ed invece per il prossimo anno il governo ha deciso che resterà ferma al livello attuale, 2,5 per mille massimo, mentre per le case coinvolte nel terremoto dell’Aquila la Tasi invece è stata bloccata.

Idem il canone Rai: doveva arrivare il dimezzamento dell’imposta per effetto dell’operazione “canone in bolletta” poi rinviato sine die ed anche in questo caso ci si deve accontentare del congelamento degli importi a quota 113,5 euro. Magra consolazione, o se vogliamo presa in giro. Infine slitta di un anno, al 2016, lo stop alle prestazioni economiche accessorie a carico di Inps e Inail per le cure termali.

COSA SCENDE

Anche in questo caso si tratta di rimediare ad un pasticcio: a favore delle piccole imprese viene introdotta la sterilizzazione dell’aumento dell’Irap. A partire dal 2015 arriva infatti un credito per le imprese senza dipendenti pari al 10% dell’Imposta regionale sulle attività produttive che il governo aveva portato retroattivante di nuovo al 3,9% (dal 3,4%) dopo aver concesso alle altre imprese di poter sottrarre dal calcolo il costo del lavoro. Ripristinati in gran parte anche gli sconti per il gasolio da riscaldamento e Gpl per le zone montane e quelle svantaggiate.



(La Stampa)