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Istat: l'industria italiana riprende fiato, retribuzioni in crescita dell'1,3 per cento

 

di Michele Di Branco



Segnali positivi per l'industria: il fatturato a ottobre torna in positivo su base mensile, con un rialzo dello 0,4%, anche se nel confronto annuo resta il segno meno. Infatti i ricavi, in termini tendenziali, registrano una discesa (dato corretto per gli effetti di calendario) dello 0,7%. L'Istat registra che, rispetto, a settembre, le vendite sono salite sia sul mercato interno (+0,4%) che su quello estero(+0,3%), mentre il ribasso tendenziale si spiega tutto con la cattiva performance nazionale (-1,4%), solo in parte mitigata dal rialzo segnato fuori confine (+1,7%).

Guardando ai diversi settori, risulta in decisa crescita il comparto relativo alla fabbricazione di mezzi di trasporto(+15,7%), mentre i cali più marcati si rilevano nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-9,4%), nella fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (-6,4%) e nelle industrie alimentari, bevande e tabacco (-5,3%).

Per quanto riguarda invece le retribuzioni, il 2014 si avvia a concludersi con un aumento molto contenuto, ma comunque tale da assicurare un incremento del potere d'acquisto, vista la bassissima inflazione. Senza impennate ormai improbabili, nell'anno in corso la variazione si attesterà all'1,3%, il livello più basso dall'inizio delle serie storiche nel 1982. Lo affermano i responsabili dell'indagine Istat con la diffusione dei dati di novembre: +0,1% su mese e +1,1% su anno.

Confrontando l'andamento delle retribuzioni contrattuali dei dipendenti pubblici (che hanno subito il blocco dei rinnovi per il quarto anno consecutivo) con quello dell'inflazione, è possibile stimare che dal 2010 al 2013 sono stati persi oltre sei punti percentuali in termini di potere d'acquisto. Con riferimento ai principali macrosettori, a novembre le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell'1,4% per i dipendenti privati e una variazione nulla per quelli della Pa. I settori che a novembre presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: tlc (3,5%), agricoltura (3,1%), gomma, plastica e lavorazione minerali non metalliferi (3%). Variazioni nulle nel commercio e nella Pa.



19 Dic 2014 15:16 - Ultimo aggiornamento: 19:46

(Il Messaggero)