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Addio Btp, dopo Draghi meglio puntare su azioni e bond societari

 

La manovra della Bce renderà meno appetibili i titoli di Stato. Con più rischi per chi investe



26/01/2015

SANDRA RICCIO



Tassi d’interesse bassi ancora a lungo e titoli di Stato sempre meno redditizi. E’ uno degli effetti del massiccio Quantitative easing (Qe) lanciato la scorsa settimana da Mario Draghi. Il processo era in corso da tempo ma quest’ultima operazione imprime un’accelerata. Per gli investitori, e in particolare per molti risparmiatori italiani da sempre concentrati sui Btp, si impone la necessità di ripensare le proprie strategie. Nei prossimi anni, investire in titoli di Stato porterà a rendimenti poco soddisfacenti. Diventa quindi sempre più necessario guardarsi intorno alla ricerca di alternative.

Dove puntare? «La ricetta di base è molto semplice – spiega Gianluca Verzelli, vice direttore di Banca Akros -. Si tratta di andare di più sulle azioni e su altri strumenti come bond societari o fondi, cercando una maggiore diversificazione, magari sulla componente a più volatilità e a maggior rischio, ma consci del fatto che alcune aree sono salite già tanto».

In altre parole, per far rendere i propri risparmi occorrerà rischiare di più. E’ la strada obbligata. L’esperto mette in guardia però: «Si tratta di una ricetta semplice ma non è detto che non nasconda rischi e delusioni». Dopo la mossa di Draghi c’è molto ottimismo ma è l’ultima cartuccia del bazooka Bce. Il numero uno della Bce l’ha sparata in modo deciso e impeccabile ma se non funziona i mercati metteranno rapidamente da parte il buon umore. «E’ l’ultimo atto – dice Verzelli -. Ora il testimone passa ai governi nazionali che non dovranno fallire».

Azioni

Che fare? Gli esperti indicano quasi all’unanimità la strada delle azioni. Piazza Affari è tra i listini preferiti perché ha molto terreno da recuperare vista anche la scarsa performance del 2014. Piacciono poi i listini europei nel complesso ma non senza fare una giusta selezione. Dividendi e titoli che beneficeranno della crescita sono visti come il paracadute per chi va sui listini azionari. «Privilegiamo i mercati, settori e singoli titoli con multipli di valutazione bassi, buon dividendo, in sintesi azioni “value”, perché riteniamo possibile una loro riscoperta da parte degli investitori sia per il rendimento offerto che per una scommessa su un ritorno dei multipli verso valori nella media storica» dice Gabriele Roghi, Responsabile della consulenza agli investimenti di Invest Banca. Una parte più piccola va riservata all’azionario emergente. Il rendimento atteso da un portafoglio azionario nel 2015 per l’esperto arriva al 7% circa nel 2015 con volatilità del 15%.

Fondi

Ritornano i fondi. Sarà la strada che molti investitori cercheranno adesso che il Btp rende poco (venerdì il rendimento era all’1,4%). Il trend è già in atto da tempo come dimostrato dai recenti dati sulla raccolta dell’industria del risparmio gestito. Sono un’opportunità per chi vuole restare sull’obbligazionario. «La Bce si è trovata “costretta” ad acquistare titoli di Stato in maniera massiccia, facendo scendere ulteriormente i tassi di interesse già miseri. Un portafoglio prudente, difficilmente troverà grandi opportunità in questi titoli, per cui è meglio delegare una parte dell’universo obbligazionario a fondi di investimento flessibili a bassa volatilità» spiega Marco Piersimoni, Investment advisor di pictet asset management. Per l’esperto, per chi cercasse qualche spunto di rendimento in più, è consigliabile un’esposizione azionaria internazionale ben diversificata, pari al 20%, tramite fondi o Etf, per completare il portafoglio.

Btp e Bot

E chi ha i Btp in portafoglio? Meglio non si faccia prendere dalla fretta di uscire a meno che la sua non sia un’ottica di trading. «Manteniamo una visione positiva, in ambito obbligazionario, sui Paesi periferici dell’area euro e sui titoli corporate, anche se non bisogna dimenticare che i rendimenti di partenza sono bassi e che le performance del 2014 saranno difficilmente ripetibili» dice Armando Carcaterra, Direttore Investimenti di Anima Sgr.

 

(La Stampa)