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Grecia: «Non possiamo pagare tutti i debiti». Tensione con la Ue. E la Borsa di Atene crolla (-3,7%)

 

27 gennaio 2015



Il nuovo governo Tsipras insiste: non siamo nelle condizioni di pagare tutti i debiti. E spinge gli investitori a uscire dalla Borsa di Atene. È stata un’altra giornata in pesante rosso per il listino ellenico: l'indice generale è arrivato a cedere il 6% per poi “risalire” a -3,7%, con i titoli bancari in chiara difficoltà (Eurobank -20%, Alpha -19% e Pireus -18%), anche se poi hanno recuperato una parte delle perdite e hanno chiuso a -12 per cento. Come ieri sotto forte pressione anche i titoli di Stato: il rendimento sul decennale ellenico sale di circa 40 punti base, con il rendimento al 9,21 per cento. In due giorni la Borsa di Atene ha dunque perso il 7 per cento.

Nel primo pomeriggio è stata resa nota la lista dei ministri del governo. Alle Finanze c'è Yannis Varoufakis, economista che non ha mai nascosto la sua opposizione alle ricette dell’Unione Europea per uscire dalla crisi, mentre Yannis Dragasakis, anch’egli esponente di Syriza, la sinistra radicale ellenica, sarà vice premier con delega ai negoziati con la Ue. Due nomine che, inattesa delle prime mosse concrete dei neo-ministri, vengono viste con scetticismo dai mercati.

Ad alimentare il nervosismo dei mercati sono le prime posizioni ufficiali di esponenti del governo Tsipras. «L'euro deve essere riformato. Non è stato pensato per sostenere una grave crisi finanziaria. Il risultato è che anche l'Italia sta soffrendo, non solo per via della crisi», ha detto a Sky TG24 il neo ministro dell'economia greco Yanis Yaroufakis. Mentre il viceministro con delega ai rapporti economici internazionali di Syriza Euclid Tsakalotos, alla Bbc ha dichiarato: «Nessuno crede che il debito greco sia sostenibile, nessun economista può pensare che potremo pagare tutto quel debito. È impossibile». Tesi condivisa dalla stragrande maggioranza degli economisti ma che in bocca a un esponente di un Governo che ha contratto un debito di 240 miliardi con altri Paesi suona come “rivoluzionaria”.

Il programma di aiuti della troika scade a fine febbraio

Immediata la replica di Angela Merkel, che si dice contraria e sorpresa per la possibile richiesta di taglio del debito da parte di Tsipras: fino al 2022, ricorda la cancelliera, Atene non deve iniziare a rimborsare gli interessi sui prestiti. Lo riferiscono partecipanti a una riunione di parlamentari Cdu/Csu. Ma Merkel vuole attendere che Tsipras, com'è suo diritto, avanzi proposte.

Il programma di aiuti della troika scade a fine febbraio: deve ancora essere sborsata l’ultima tranche da 7 miliardi ma non c’era accordo con il Governo Samaras sui nuovi tagli chiesti da Ue e Fmi. Negoziato reso ancora più difficile ora che l’Esecutivo è guidato dalla “strana coppia” Syriza-Greci Indipendenti. Il Tesoro greco quest’anno deve rimborsare 10 miliardi di euro di debiti dovuti a Fmi e Ue.



(Il Sole 24 Ore)