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Wall Street scivola, l’Europa segue. L’euro recupera. CTz ai minimi storici

 

di Maximilian Cellino, con articolo di Stefano Carrer

27 gennaio 2015



Tornano le vendite sui listini azionari europei, dopo diverse giornate consecutive di rialzi. A condizionarne l’andamento, in un contesto comunque ancora teso per gli esiti delle elezioni greche, è soprattutto il passo indietro di Wall Street, che poi ha in parte recuperato le perdite con il Dow Jones che ha perso l'1,63%, il Nasdaq che cede l'1,89% e lo S&P 500 che lascia sul terreno l'1,3% a 2.029,8 punti. Ad appesantire gli Usa il dato sui beni durevoli e le trimestrali di alcune big. A Milano l’indice Ftse Mib ha chiuso in calo dello 0,53% mostrando comunque una miglior tenuta rispetto al resto del Vecchio Continente. Ancora male Atene, che scivola del 3,6% , affossata dalle banche.

Quanto ai titoli di stato mentre i CTz in asta hanno registrato nuovi minimi storici (0,28%), lo spread BTp-Bund si è attestato a 115 punti base, con il rendimento del decennale italiano in risalita all’1,53% (1,58% per i terminali Reuters, che utilizzano un benchmark diverso rispetto a Mts). Recupera infine terreno l’euro, tornato a sfiorare 1,14 dollari (cambio euro/dollaro e convertitore di valuta).

Mentre sui mercati si valutano ancora gli effetti delle elezioni di Atene e soprattutto della maxi-iniezione di liquidità (oltre 1.100 miliardi di euro in 18 mesi) annunciata giovedì scorso dalla Bce, gli investitori cercano di voltar pagina. Difficile però in questo periodo spostare l’attenzione dalle Banche centrali: oggi si riunisce la Federal Reserve americana, che domani sera emetterà il proprio verdetto. Fino a qualche settimana fa gli operatori si aspettavano un rialzo dei tassi sui Fed funds (attualmente allo 0,25%) per giugno, ora però una decisione del genere appare tutt’altro che scontata anche alla luce delle decisioni di politica monetaria nelle altre parti del mondo (Eurozona, ma anche Svizzera, Danimarca e Canada).

Wall Street scivola con un occhio alle trimestrali

Nell’attesa, Wall Street scivola in avvio di seduta condizionata dalle trimestrali delle principali società quotate: il Dow Jones è arrivato a perdere oltre il 2% e il Nasdaq oltre il 2,5%, poi però entrambi gli indici hanno recuperato almeno in parte. Microsoft e Caterpillar, che hanno pubblicato i dati di bilancio ieri sera, accusano pesanti perdite, mancano le previsioni anche Pfizer e Procter & Gamble mentre stasera (ma a mercati ormai chiusi) sarà la volta di Apple. Al di sotto delle attese inoltre gli ordini di beni durevoli (-3,4% a dicembre), mentre la fiducia dei consumatori Usa calcolata dal Conference Board è invece salita oltre le aspettative a gennaio 102,9 punti da 93,1 punti in dicembre.

CTz e BTp indicizzati al primo appuntamento post-Bce

Oggi però c’è stato spazio anche per le aste del Tesoro, che ha inaugurato una tre giorni densa di appuntamenti. Sono stati infatti piazzati 2 miliardi di euro di CTz a un tasso lordo dello 0,281%, nuovo minimo storico, oltre a un miliardo di BTp indicizzati all’inflazione (0,20% il tasso reale sui titoli con scadenza 2018, e 1,16% sui 2041), si proseguirà con i BoT a 6 mesi (domani) e con i BTp (giovedì). Fra gli operatori serpeggiava un po’ di curiosità, dato che si trattava della prima emissione dopo la svolta della Bce, anche se di fatto i CTz non saranno riacquistati dall’Eurotower perché con scadenza fino ai 2 anni. La domanda però non è mancata (1,50 l’offerta sui CTz), grazie anche al sostegno delle cedole che maturano e dei titoli che vanno in scadenza in questi giorni sia in Italia che in Spagna. Anche Madrid si è affacciata sul mercato con obbligazioni a brevissimo termine registrando tassi record: il Tesoro spagnolo ha collocato titoli a 3 e 9 mesi per 2,56 miliardi a rendimenti molto vicini allo zero (rispettivamente 0,018% e 0,137%).



(Il Sole 24 Ore)