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Quote latte, la Ue chiede nuove sanzioni per l'Italia

 

La Commissione europea ha avviato un procedimento perché l'Italia non ha recuperato dagli allevatori che hanno prodotto latte in eccesso le multe dovute. Si tratta di 1,7 miliardi di euro che potrebbero configurarsi come aiuti di Stato

 

26 febbraio 2015

 

MILANO - La Commissione Europea ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia per il mancato recupero di 1,75 miliardi di prelievi dai produttori per l'eccesso di produzione rispetto alle quote latte tra il 1995 ed il 2009. Lo rende noto l'esecutivo europeo nell'ambito della comunicazione sul pacchetto mensile di infrazioni. Duro l'attacco del ministro dell'Agricoltura, Maurizio Martina, al leader della Lega Nord, Matteo Salvini: "Hanno speculato sulle quota, adesso chieda scusa".

 

Nel dettaglio, la Commissione Ue ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di Giustizia dell'Unione europea per non aver assolto adeguatamente al proprio compito di gestione del recupero dei prelievi per la sovrapproduzione di latte. I prelievi devono essere versati dai singoli produttori che hanno superato le quote latte individuali. Ogni anno, dal 1995 al 2009, l'Italia ha superato la quota nazionale e lo stato italiano ha versato alla commissione gli importi del prelievo supplementare dovuti per il periodo in questione (2,305 miliardi).

 

Tuttavia, nonostante le ripetute richieste della Commissione, "risulta evidente che le autorità italiane non hanno preso le misure opportune per recuperare il prelievo dovuto dai singoli produttori e caseifici". Dell'importo complessivo di 2,305 miliardi, circa 1,752 miliardi non sono ancora stati recuperati. Parte di questo importo sembra considerato perso o rientra in un piano a tappe di 14 anni, ma la Commissione stima che siano tuttora dovute sanzioni per un importo pari a 1,343 miliardi.

 

Nel frattempo a gennaio sono partite 1.455 cartelle esattoriali per recuperare oltre 400 milioni di

 

(La Repubblica)