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Istat, a febbraio rallenta caduta prezzi: -0,2%. Il carrello della spesa sale dello 0,6%

 

L'inflazione torna a crescere: a febbraio il carovita segna un aumento dello 0,3% rispetto al mese precedente, segnando un'accelerazione più forte del previsto (le attese indicavano un +0,1%).

 

Il contesto italiano, però, resta caratterizzato da una generale spinta alla deflazione, dato che secondo l'Istat il tasso su base annua si è attestato a -0,2% (la contrazione era pari a -0,6% lo scorso mese) e risulta inferiore allo -0,5% atteso dagli economisti.

 

L'attenuazione della caduta dei prezzi su base annua risponde, in primo luogo, all'impennata dei prezzi dei vegetali freschi (+11,2%, da -1,7% di gennaio); contribuiscono anche l'aumento dei prezzi dei Trasporti (+1,4%) e dei Tabacchi (+3,7%). Meno netta la contrazione dei prezzi dei prodotti Energetici, che passa da -14 a -12,8%.

 

Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'inflazione di fondo sale a +0,6% (da +0,3% di gennaio); al netto dei soli beni energetici si porta a +0,7% (era +0,3% il mese precedente). L'inflazione acquisita per il 2015 è pari a -0,3%.

 

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto aumentano dello 0,6% in termini congiunturali e fanno registrare una flessione tendenziale (-0,5%) meno ampia di quella rilevata a gennaio (-1,4%).

 

«Anche tenendo conto del fatto che alcuni dei rincari congiunturali che spiegano il rimbalzo di febbraio sono di natura una tantum (tabacco) o stagionale (servizi di trasporto e alimentari freschi), l’inflazione a nostro avviso potrebbe rimanere in territorio negativo ancora per qualche mese - commenta Paolo Mameli, senior economist del servizio studi di Intesa Sanpaolo -. In ogni caso, il dato conferma quella che è da tempo la nostra ipotesi e cioè che per l’Italia il rischio di uno scenario di vera e propria “deflazione” fosse contenuto. Il graduale materializzarsi di una ripresa del ciclo (di cui si vedono segnali sempre più convincenti) non potrà che aiutare a ridimensionare ulteriormente i rischi deflattivi».

 

27 Feb 2015 11:30 - Ultimo aggiornamento: 18:19

(Il Messaggero)