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Le previsioni per il primo trimestre. La nota mensile sull’andamento dell’economia italiana. Le stime: da un -0,1% fino a un massimo di +0,3%

 

Amano i marchi del «made in Italy» ma anche gli investimenti immobiliari di prestigio come alberghi di lusso o quartieri moderni. E non disdegnano il calcio e le infrastrutture. Quando si tratta di...

 

Amano i marchi del «made in Italy» ma anche gli investimenti immobiliari di prestigio come alberghi di lusso o quartieri moderni. E non disdegnano il calcio e le infrastrutture. Quando si tratta di spendere gli emiri arabi non conoscono limiti. Così, in tempi di crisi per l’economia europea, per i fondi sovrani del Golfo la partita delle acquisizioni è facile.

 

MATTONE AMORE DELL’EMIRO

Con la scalata dal 40% al 100% del progetto immobiliare di Porta Nuova a Milano, il complesso di grattacieli, ponti e spazi verdi dal valore di mercato stimato in circa 2 miliardi di euro, lo shopping immobiliare del fondo sovrano del Qatar in Italia comincia a farsi rilevante. Risale al 2012, il primo passo nel mattone italiano di prestigio, con il passaggio dalla Colony Capital di Tom Barrack dei complessi della Costa Smeralda. Per circa 600 milioni passarono di mano quattro alberghi di lusso e terreni inedificati. Tra gli immobili acquisiti ci sono poi i più prestigiosi alberghi di Firenze: il Four Season, all'interno del Palazzo della Gherardesca, e lo storico Grand Hotel Baglioni. A Milano, Qatar Investment Authority si è concentrato sulle sedi delle banche: ha acquistato il palazzo di via Santa Margherita che ospita gli uffici di Credit Suisse e ha partecipato a un fondo costruito ad hoc per valorizzare un portafoglio di filiali di Deutsche Bank. Sempre in Sardegna sulle ceneri del complesso San Raffaele di Olbia nascerà un centro di medicina ad alta tecnologia targato Qatar.

 

NON SOLO IMMOBILI

L’emiro non compra solo immobiliare. Una delle ultime operazioni di Qatar Investment Authority, veicolo presieduto dallo stesso emiro Tamim bin Hamad al-Thani, è stato l'ingresso nel capitale di Inalca, la società del gruppo Cremonini, specializzata in carni di qualità, insieme al Fondo Strategico italiano con un investimento di 165 milioni. Nel 2012, non direttamente con la Qia ma attraverso una «scatola societaria» chiamata Mayhoola for investment, i reali del Qatar hanno comprato la maison Valentino per la cifra di 700 milioni di euro. La volontà di investire nella società è stata rafforzata dall’acquisto per 100 milioni di euro di uno spazio commerciale in Piazza di Spagna per creare una boutique per la griffe.

 

GLI ALTRI SCEICCHI

Non è solo il Qatar a staccare assegni milionari per comprare made in Italy. Tra i più attivi nell’area del Golfo Persico si segnala Abu Dhabi che ha recentemente portato a segno l’acquisto di una quota del 47% del capitale di Alitalia da parte di Etihad, compagnia di bandiera del piccolo stato. Il fondo statale sempre di Abu Dhabi, il Mubadala Development Company (che ha acquistato dal Lingotto il 5% di Ferrari, poi ripreso nel 2010 da Fiat) nel 2006 ha comprato il 35% di Piaggio Aero, quota salita al 41%. Qualche anno dopo e cioè nel 2010 la Aabar Investments (la società di investimento della compagnia petrolifera di Abu Dhabi, la Ipic) è entrata nell’azionariato di UniCredit acquistando una partecipazione del 6,5% poi scesa all’attuale 5,081%. Nella stessa compagine azionaria, poi, resta la Banca centrale di Libia con il 2,09%.

 

LO STILE E LA MODA

Gli sceicchi sono attratti dallo stile italiano e soprattutto dalla moda. Così nel nel 2011 il Paris Group di Dubai, una società di Abdulkader Sankari, ha acquisito la maison Gianfranco Ferré.

Tra le passioni ci sono anche hotel. Soprattutto quello delle grandi città. L'hotel Eden di via Ludovisi a Roma è andato al gruppo Dorchester del sultano del Brunei. Il Regina Baglioni è passato al Qatar (che ha lasciato la gestione alla famiglia Polito) e lo stesso colosso finanziario ha messo nel mirino l’Excelsior e il Grand Hotel della Starwood. Allo stato di trattative segrete l’assalto agli asset del gruppo Boscolo che, oltre all’albergo di piazza della Repubblica a Roma, ha l'Aleph di via San Nicola da Tolentino. In prima fila ci sarebbe l’Abu Dhabi Investment Authority. Infine il pallone. Il Qatar ha offerto cifre consistenti per il Cagliari. Nel mire degli sceicchi anche il Milan di Berlusconi (contatti smentiti) ma nel tempo sono entrati nel mirino anche Roma, Lazio e Pescara.

 

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(Il Tempo)