News

Made in italy in svendita. Il Qatar nell’alto dei cieli. Di Milano

 

Il fondo sovrano del paese del Golfo acquista il 100% di Porta Nuova L’area di 290 mila metri quadrati ospita la torre Unicredit e 30 edifici verdi LEGGI ANCHE Sceicchi al «Gran bazar Italia» Nel mirino moda, hotel e lusso

 

Hanno i soldi. Tanti. Creati dagli immensi giacimenti di petrolio che hanno riempito le loro casse fino all’inverosimile. E ora gli sceicchi del Qatarcomprano pezzi di vecchia Europa: beni intangibili come i grandi marchi della moda e del design, ma anche mattoni investimento principe di chi cerca certezza ai propri investimenti. Ieri l’ultimo colpo messo a segno dal Fondo sovrano del Qatar, la Qatar Investment Authority, (braccio finanziario dello stato del Golfo) ha acquistato una partecipazione pari al 100% nel progetto Porta Nuova di Milano. Di fatto, il fondo sovrano è il nuovo proprietario del quartiere di Milano. A darne annuncio è stata la Hines Italia Sgr, che ha perfezionato l’accordo. «Una delle transazioni più importanti degli ultimi tempi», l’ha definita Manfredi Catella, ad di Hines Italia Sgr.

Una presenza nel cuore di Milano che dovrebbe rimanere a lungo. Secondo Catella, infatti, il Qatar ha intenzione di mantenere la maggioranza del progetto per un «lungo periodo» essendo il fondo sovrano un investitore di tipo macroeconomico e non finanziario. L’orizzonte è quello del 2030. Già a maggio 2013, il fondo Qia, tramite la società controllata Qatar Holding, aveva già acquisito una partecipazione del 40% nei fondi di investimento proprietari del progetto Porta Nuova. La trattativa con Hines Italia è durata circa 6 mesi e si è conclusa nell’ultima settimana.

Nell’azionariato del progetto Milano Porta Nuova figurano tra gli investitori iniziali dal 2005, oltre all'Hines European Development Fund, la compagnia assicurativa Unipol Sai, i fondi di investimento di diritto italiano Mhrec e Hicof, Coima e Galotti, tutti soggetti che ora usciranno dall’azionariato. Hines Italia Sgr continuerà a gestire i fondi di investimento proprietari di Porta Nuova, mentre Coima, società immobiliare facente capo alla famiglia Catella, rimane responsabile delle attività di property e project management.

Il progetto Porta Nuova si estende su 290mila metri quadri e comprende l’area Varesine, Garibaldi e Isola con oltre 30 edifici di qualità sostenibile, tra cui, ad esempio, la Torre Unicredit e il Bosco Verticale. Per il Bosco Verticale, Catella ha annunciato che negli ultimi quattro mesi sono stati venduti 20 appartamenti ma, in generale, sull’area di Porta Nuova il totale degli appartamenti venduti è pari al 65%. Dopo Unicredit, tra le grandi compagnie che si sono insediate nel quartiere dei grattacieli ci sono Alexander McQueen, Limoni e Nike e Google.

 

Filippo Caleri

(Il Tempo)