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Dati ISTAT Disoccupazione, record nel 2014. Ma a gennaio cala: 12,6%

 

Da quest'anno migliora l'occupazione per i giovani. Renzi: "Bene ma non basta"

 

Un dato negativo sulla disoccupazione in Italia che raggiunge il picco addirittura dal 1977. Infatti, nella media del 2014 il tasso di disoccupazione raggiunge il 12,7% dal 12,1% di un anno prima. Lo rende noto l'Istat. Il tasso ha raggiunto i massimi dal 1977. Anche nel quarto trimestre 2014, la disoccupazione ha un tasso pari al 13,3%, in crescita di 0,6 punti percentuali su base annua. Il tasso di disoccupazione a gennaio è pari al 12,6%. Dopo il calo di dicembre, il primo mese del 2015 ha registrato un ulteriore diminuzione di 0,1 punti percentuali, tornando sullo stesso livello di dodici mesi prima.

 

I giovani inoccupati diminuiscono. In controtendenza il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è sceso a gennaio 2015 al 41,2% dal 41,4% di dicembre 2014. Lo rende noto l'Istat. Il tasso è il minimo da agosto 2013 (40,8%), ovvero da 17 mesi a questa parte.

 

A gennaio dati più incoraggianti. "Il lieve incremento registrato anche a gennaio (+11 mila rispetto a dicembre) porta ad un aumento complessivo di 131 mila occupati su base annua. E' un risultato incoraggiante dopo diversi anni di caduta dell'occupazione". Così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sui dati Istat: si intravede "un 2015 migliore per l'occupazione e l'economia".

 

Renzi è soddisfatto ma non si accontenta. "Più 130 mila posti di lavoro nel 2014, bene ma non basta. Ora al lavoro per i provvedimenti su scuola e banda ultra larga #lavoltabuona". Lo scrive il premier Matteo Renzi su Twitter

 

Rotta: "In atto una ripresa dell'economia". I dati sull'occupazione sono una bellissima notizia. Più 131 mila occupati su base annua e più in generale il terzo trimestre consecutivo di incremento dell'occupazione indicano come sia in atto un ripresa generalizzata della nostra economia. Le riforme del governo

Renzi stanno producendo i loro positivi effetti consentendoci di beneficiare di un più favorevole contesto internazionale. I numeri sono la migliore risposta ai dubbi e alle critiche che in questi mesi hanno apertamente tifato contro il Paese. La migliore risposta sono i risultati costanti che si succedono uno dopo l'altro a riprova che una politica di governo che persegue con tenacia i propri obiettivi di cambiamento. Ora dobbiamo accelerare sul cammino delle riforme per agganciare definitivamente la ripresa rendendola stabile e per innescare un circuito virtuoso di crescita che possa contribuire al definitivo rilancio della nostra economia". Lo afferma in una nota Alessia Rotta, responsabile Comunicazione della segreteria nazionale del Pd.

 

Pmi Manifatturiero in ascesa. Intanto l'indice Pmi manifatturiero dell'Italia balza a 51,9 a febbraio da 49,9 di gennaio in base alla lettura finale di Markit Economics. E' il livello più alto da luglio 2014 e supera le attese del mercato che non andavano oltre un aumento a 50,1. Quota 50 è la soglia di demarcazione fra espansione e contrazione del ciclo. I nuovi ordini sono aumentati a 51,2 da 47,8 di gennaio.

 

Redazione online

(Il Tempo)