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Fisco, Padoan: l'accordo con il Vaticano spinta per la Voluntary disclosure

 

L'accordo tra Italia e Vaticano sul fisco «è un passo avanti importante», che prosegue sulla strada della trasparenza fiscale e «rafforzerà il meccanismo della voluntary disclosure». Così il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, commentando l'intesa annunciata oggi con la Santa Sede. «L'Italia - ha evidenziato - è il primo Paese con cui il Vaticano fa un accordo di questo genere».

 

E di Voluntary disclsure si è discusso stamani all’Università degli Studi Niccolò Cusano a Roma. Al centro del convegno - dal titolo “Emersione e rientro di capitali detenuti all’estero: funzioni e applicazioni della legge 2014 n. 186 - il provvedimento che rappresenta l’ultima chiamata per mettere in regola i capitali nascosti al fisco sia in Italia sia soprattutto all’estero. Si è parlato in particolare degli obblighi e delle responsabilità dei professionisti, con un focus sul ruolo degli intermediari e sul nuovo reato di autoriciclaggio introdotto dal Governo.

 

All’incontro sono intervenuti il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri, il presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, Gerardo Longobardi e Michele Muscolo, consigliere delegato di Generfid, società fiduciaria del Gruppo Banca Generali.

 

Con le nuove istruzioni dell’Agenzia dell’entrate, il provvedimento sulla voluntary disclosure entra ora nel vivo - ha spiegato Muscolo -. L’accordo Italia-Svizzera ha dato un’accelerata alle richieste di adesione al provvedimento ma è fondamentale in questo momento rivolgersi a intermediari che siano in grado di assistere i clienti per tutta la durata del percorso”.

 

Le stime parlano di un possibile rientro di 80 miliardi di euro, su un totale di capitali depositati illecitamente all’estero che si attesta secondo alcune stime a 200 miliardi.

 

01 Apr 2015 12:55 - Ultimo aggiornamento: 15:25

(Il Messaggero)