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Commercio extra Ue, il surplus di marzo a 3,5 miliardi

 

Continua la forte crescita del commercio estero con i paesi extra Ue: l'export a marzo sale del 2,2% rispetto a febbraio e del 13,2% rispetto a marzo 2014

 

23 aprile 2015

 

MILANO - A marzo la bilancia del commercio estero extra Ue registra un surplus di 3,581 miliardi di euro, contro i 2,704 miliardi dello stesso mese del 2014. Lo comunica Istat specificando che il surplus nell'interscambio di prodotti non energetici è pari a 6,2 miliardi di euro, rispetto ai 5,9 miliardi di marzo 2014. Lo scorso mese le importazioni sono cresciute del 4,8% su mese e del 9% su anno; le esportazioni hanno registrato un incremento del 2,2% su base mensile e del 13,2% su base annuale.

 

La crescita congiunturale dell'import è diffusa a tutti i raggruppamenti principali di beni, esclusi i beni strumentali (-0,6%). Gli acquisti di energia (+7,7%) e di beni di consumo (+7,0%) sono in rilevante espansione. Il più contenuto incremento congiunturale dell'export è sostenuto dall'energia (+19,1%), dai beni di consumo non durevoli (+5,9%) e dai beni intermedi (+2.4%). Le vendite di beni di consumo durevoli (-4,0%) e di beni strumentali (-0,4%) sono invece in flessione Nell'ultimo trimestre, la dinamica congiunturale dell'export verso i paesi extra ue si conferma positiva (+2,9%) e risulta più ampia (+4,2%) al netto della forte flessione dell'energia (-18,9%). Tra i prodotti non energetici, la crescita delle vendite di beni strumentali è la più marcata (+7,5%). Nello stesso periodo, la crescita congiunturale delle importazioni è più moderata (+0,3%) e investe tutti i comparti, escluso quello energetico (-11,5%).

 

Al netto della componente energetica, le importazioni crescono del 4,9%.

 

A marzo 2015, la forte crescita tendenziale dell'export (+13,2%) è condizionata sia da una differenza nei giorni lavorativi (22 a marzo 2015 rispetto a 21 a marzo 2014, per un contributo pari a +1,7 punti percentuali) sia, in misura più rilevante, dal forte incremento dell'export di mezzi di navigazione marittima (per un contributo pari a +2,3 punti percentuali). Anche al netto di questi effetti, la crescita tendenziale delle vendite sui mercati extra ue risulta ampiamente positiva e particolarmente marcata anche per i prodotti intermedi (+13,1%) e i beni di consumo non durevoli (+11,0%). Le importazioni registrano un incremento tendenziale del 9,0%. Al netto della componente energetica (-15,7%), la crescita degli acquisti dai paesi extra Ue è più ampia (+20,5%) e diffusa a tutti i comparti.

 

Sempre a marzo, i mercati di sbocco più dinamici sono Stati Uniti (+44,1% che si riduce a +32,3% al netto dei mezzi di navigazione marittima) e paesi Opec (+18,3%); le vendite verso la Russia (-24,0%) sono invece in forte calo. Le importazioni da Cina (+51,9%) e Svizzera (+20,9%) presentano una marcata espansione.

 

(La Repubblica)