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Il caos greco sotto i riflettori: Milano in forte ribasso, euro in calo

 

Atene non ha i soldi per ripagare il Fmi e avvicina nuovamente il pericolo di un default. I listini europei avviano la settimana deboli, Francoforte, Londra e Wall Street restano chiuse. Lo spread tra Btp e Bund non subisce scossoni, la moneta unica europea chiude sotto quota 1,1 nei confronti del dollaro. Tokyo ai massimi dal 2000 con i dati sulla bilancia commerciale

 

di RAFFAELE RICCIARDI

25 maggio 2015

 

MILANO - La nuova minaccia di default sui rimborsi al Fondo monetario internazionale riporta Atene sotto le luci dei riflettori degli investitori. Il ministro dell'Interno, Nikos Voutsis, ha detto chiaramente che la Grecia non ha soldi per pagare pensioni e salari e insieme far fronte a 1,6 miliardi di scadenze di prestiti da restituire al Fmi nel mese di giugno. Il portavoce del governo, Gabriel Sakellaridis ha quindi precisato: "Sulla base dei nostri problemi di liquidità abbiamo una necessità imperativa di raggiungere l'accordo il prima possibile. Pagheremo i nostri impegni come meglio potremo. E' responsabilità del governo pagare tutti i nostri obblighi". Tuttavia Sakellaridis non ha nascosto come le parti siano ancora lontane dal raggiungere un accordo soprattutto per quanto riguarda "Iva, pensioni e mercato del lavoro". Per il ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, l'agenda di riforme è possibile ma resta eccessiva l'austerità imposta alla Grecia.

 

I mercati accolgono questo nuovo passo verso il caos e chiudono con pesanti perdite: dopo un inizio in tenuta, Milano peggiora e a fine seduta cede il 2,09%, mentre Parigi si salva a -0,5% e Madrid cede il 2,1%. Pesante la chiusura di Atene (-3,11%), sotto il peso del comparto finanziario. I riflessi si sentono sull'euro, che si indebolisce verso tutte le principali monete concorrenti e chiude a 1,0969 dollari e 133,25 yen (le valute). Si tratta per altro di un lunedì a mezzo servizio sui listini internazionali, visto che sono rimaste chiuse Piazze importanti quali Wall Street (per celebrare il memorial Day), la Borsa di Londra (Bank holiday), quella di Francoforte e quella di Hong Kong.

 

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Lo spread tra Btp e Bund tedeschi, termometro della tensione sull'Eurozona nei momenti di rischio di rottura della moneta unica, non subisce però scossoni e testimonia quanto siano cambiati (grazie all'intervento della Bce) i tempi rispetto alla calda estate del 2011. Il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato decennali italiani e tedeschi si attesta a 123 punti base, con il rendimento del Btp decennale che sul mercato secondario si piazza all'1,83% e non si smuove dai livelli di venerdì.

 

Tra i singoli titoli di Piazza Affari, occhi puntati sul Monte dei Paschi che avvia l'aumento di capitale da 3 miliardi. UnipolSai entra nelle cronache per i quasi 300 milioni investiti negli alberghi Una. Debole Fca: nel fine settimana il Nyt ha scritto di una mail di Sergio Marchionne alla collega Mary Barra, numero uno di Gm, per una proposta di fusione che però è caduta nel vuoto. A livello internazionale, si soppesa anche l'affermazione di Podemos in Spagna che rappresenta una svolta per il Paese iberico, evidentemente temuta dagli investitori, mentre più a lungo termine si attendono i dati sull'economia Usa che potranno orientare le scelte di politica monetaria della Fed: Janet Yellen ha ribadito che la via tracciata è per un rialzo dei tassi nel corso del 2015 (l'agenda dei mercati).

 

Dal fronte macroeconomico, si registra la crescita del surplus commerciale extra Ue pubblicata dell'Istat, anche se l'export è sceso rispetto al mese precedente. Il ministero del Lavoro ha invece diffuso le rilevazioni sui contratti di lavoro di aprile scorso.

 

In mattinata, i listini cinesi hanno continuato il loro rally (Shanghai +3,35% e Shenzhen +1,9%) e la Borsa di Tokyo ha terminato in rialzo per la settima seduta consecutiva grazie ai dati sul commercio estero migliori del previsto e l'indebolimento dello yen rispetto al dollaro. L'indice Nikkei ha raggiunto livelli record da aprile 2000 guadagnando lo 0,74% (+149,36 punti) a 20.413,77 punti. L'indice Topix è progredito dello 0,69%. Come accennato, la bilancia commerciale giapponese ad aprile è stata sorprendentemente migliore delle attese, con un deficit di appena 53,4 miliardi di yen rispetto ai 227,4 miliardi di marzo. Bene l'export +8% su base annua e bene anche l'import, che passa da 14,5% a marzo a -4,2% ad aprile.

 

Quanto alle materie prime, il prezzo del petrolio è poco mosso, dopo il calo della settimana scorsa: il Wti con consegna a luglio cede lo 0,5% circa poco sotto 60 dollari al barile. Alla chiusura dei mercati europei, l'oro è stabile con il contratto ad agosto 2015 che tratta a 1.206 dollari l'oncia.

 

(La Repubblica)