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Def, via libera da Camera e Senato a slittamento pareggio di bilancio

 

Il sottosegretario all'Economia, Paola de Micheli, "fuga i dubbi sull'impegno del governo a neutralizzare tutte le clausole di salvaguardia". Impegno confermato al Senato da Morando. Nella risoluzione di maggioranza misure di contrasto alla povertà, impegno soft sugli esodati e flessibilità delle pensioni. Voluntary: a fine settembre gettito di 1,9 mld



08 ottobre 2015



MILANO - L'Aula della Camera ha approvato con due votazioni l'autorizzazione al governo a rinviare il pareggio di bilancio al 2018 e la risoluzione di maggioranza sulla nota di aggiornamento al Def 2015. Nella primo scrutinio, a maggioranza assoluta, i sì sono stati 342, i no 156, nel secondo, a maggioranza semplice, si sono registrati 339 voti favorevoli, 159 contrari e 6 astenuti. Via libera anche dal Senato dove i voti favorevoli sono stati 170, i voti contrari 108 con un astenuto.

Nella discussione parlamentare è intervenuto il sottosegretario all'Economia, Paola de Micheli, che durante il dibattito sulla nota di aggiornamento ha precisato: "Il governo è impegnato e si è impegnato e si impegna a neutralizare tutte le clausole di salvaguardia". "Ritengo doveroso fugare i dubbi al riguardo", ha sottolineando per "replicare alle critiche sentite" durante gli interventi. Impostazione confermata al Senato dal vice ministro, Enrico Morando: "Noi abbiamo intenzione di neutralizzare totalmente le clausole di salvaguardia per il 2016".

D'altra parte, proprio il tema delle clausole era in cima all'agenda presentata dalla risoluzione di maggioranza approvata dall'Aula, alla quale la stessa de Micheli aveva espresso parere favorevole. "Neutralizzare l'entrata in vigore nell'anno 2016 degli aumenti di imposta previsti dalle clausole di salvaguardia poste a garanzia dei saldi di finanza pubblica da precedenti disposizioni legislative e realizzare una misura universale di contrasto alla povertà assoluta e all'esclusione sociale da attuare in maniera progressiva che coniughi politiche passive e attive, con particolare attenzione ai nuclei familiari con minori e disabili", si legge nel documento nel quale si invita il governo a "prolungare oltre il 2015 le misure di sgravio contributivo per nuovi contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato, eventualmente rimodulando l'entità del beneficio".

Sugli esodati, invece, l'impegno del governo diventa più soft: nella bozza si chiedeva un "definitivo intervento" di salvaguardia sui lavoratori esodati, ma l'aggettivo è scompraso e si parla più genericamente di un "intervento". Capitolo pensioni: già a partire dalla prossima legge di Stabilità devono essere introdotte misure sulla flessibilità in uscita nel sistema pensionistico senza tagli troppo "penalizzanti" sugli assegni. Il governo si "impegna" inoltre ad "utilizzare, fermo restando il rispetto degli impegni assunti in sede europea, le clausole di flessibilità rese disponibili dal patto di stabilità e crescita, al fine di rilanciare la domanda aggregata e la competitività".

Ancora in tema di conti pubblici, ma questa volta dal question time di Luigi Casero, sono emersi aggiornamenti sull'andamento del rientro dei capitali. "Si stima, utilizzando aliquote medie cautelative, che il gettito derivante dalle istanze di collaborazione volontaria (voluntary disclosure) presentate fino al 30 settembre 2015, possa ammontare a circa 1,9 miliardi di euro per imposte, interessi, sanzioni e contributi previdenziali", ha detto in commissione Finanzae. Il gettito stimato dal Governo ha dunque già superato la somma impegnata per la sterilizzazione dell'aumento delle accise sui carburanti. Al 30 settembre 2015 le istanze di collaborazione volontaria nazionale e internazionale complessivamente presentate erano 63.251.



(La Repubblica)