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Istat, nuovo campanello d'allarme: giù ordini e fatturato dell'industria

 

Il boom dell'auto non basta più, pesa la debolezza sui mercati esteri: a settembre calo dello 0,1% dei fatturati e del 2% degli ordinativi rispetto ad agosto e, per entrambi gli indici, flessione dello 0,8% rispetto a settembre 2014

 

25 novembre 2015

 

Istat, nuovo campanello d'allarme: giù ordini e fatturato dell'industriaMILANO - Il mercato estero affossa l'industria italiana a settembre 2015 e fa sorgere nuovi interrogativi sulla possibilità dell'economia tricolore di raggiungere gli obiettivi indicati dal governo, con una crescita del Pil dello 0,9% a fine anno. L'Istat rileva infatti un calo dello 0,1% dei fatturati e del 2% degli ordinativi rispetto ad agosto e, per entrambi gli indici, una flessione dello 0,8% rispetto a settembre 2014. Nella media degli ultimi tre mesi, il fatturato diminuisce dell'1,6% rispetto ai tre mesi precedenti. Se a questo campanello d'allarme si aggiungono il rallentamento del Prodotto nel terzo trimestre dell'anno e il contraccolpo subito dall'export per la crisi dei mercati emergenti, ecco che il quadro torna complicato.

 

Oggi l'Istat dice che "a settembre il fatturato dell'industria, al netto della stagionalità, registra una leggera flessione (-0,1%) rispetto ad agosto, sintesi di una variazione positiva (+0,6%) sul mercato interno e di una negativa su quello estero (-1,6%). Nella media degli ultimi tre mesi, l'indice complessivo diminuisce dell'1,6% rispetto ai tre mesi precedenti (-1,9% per il fatturato interno e -1,0% per quello estero). Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 22 come a settembre 2014), il fatturato totale cala in termini tendenziali dello 0,9%, con una flessione dello 0,5% sul mercato interno e dell'1,4% su quello estero".

 

Ancora: "Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano incrementi congiunturali per i beni intermedi (+1,0%), e per i beni di consumo (+0,2%), mentre registrano flessioni i beni strumentali (-1,5%) e l'energia (-1,3%). L'indice grezzo del fatturato cala, in termini tendenziali, dello 0,8%: il contributo più ampio a tale flessione viene dalla componente interna dell'energia. Per il fatturato del comparto manifatturiero l'incremento tendenziale più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+18,4%), mentre la maggiore diminuzione riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-17,9%)".

 

Per gli ordinativi totali, "si registra una diminuzione congiunturale del 2,0%, con flessioni dell’1,0% degli ordinativi interni e del 3,2% di quelli esteri. Nel confronto con il mese di settembre 2014, l’indice grezzo degli ordinativi segna un calo dello 0,8%. L’incremento più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+26,4%), mentre la flessione maggiore si osserva nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-7,9%)".

 

Non basta, in questo caso, il continuo boom dell'auto, che corre anche a settembre: l'indice grezzo del fatturato degli autoveicoli è aumentato del 35,7% e gli ordini sono saliti del 24,7% su base annua.

 

(La Repubblica)