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Borse europee in recupero sul balzo del petrolio. Milano su con le banche: +4,7%

 

Spinte dal greggio che alle 18 italiane valeva a New York circa 29 dollari con un balzo dell'11% sulle indiscrezioni di un prossimo taglio della produzione da parte dell'Opec, le Borse europee hanno chiuso la seduta in significativo recupero con Milano (+4,7%) maglia rosa del Vecchio Continente. Forti rialzi anche per Londra (+3%), Francoforte (+2,4%) e Parigi (+2,5%). A Piazza Affari è balzato soprattutto il comparto bancario a eccezione di Mps (-5,2%), che è tornata a testare i minimi storici spinta da correnti speculative che ormai valutano soltanto le difficoltà di Siena in relazione a un possibile matrimonio trascurando assolutamente i buoni fondamentali dell'attività core. Tra i bancari balzo di Unicredit che recupera il 14,1%), di Bper l'11,5%, il Banco Popolare l'11,5%, UnipolSai l'11% (che sconta anche i dati eccellenti del terzo trimestre 2015), Ubi Banca il 10,3% e Bpm l'8,3%. Sugli scudi anche Exor (+5,3%) e Ferrari (+7,3%) mentre la moda e le utility, meno penalizzate nelle ultime sedute di forti ribassi, mostrano rialzi meno marcati. Tod's e A2A guadagnano lo 0,5%, Snam l'1,6%. Sul resto del listino balzano le Zucchi con +46,6% oltre a Interpump (+6,5%) che cavalca i conti 2015 record che hanno visto il raddoppio del risultato netto.

Un discorso a parte merita Saipem che, nonostante la fiammata del petrolio, ha ceduto il 5,3% nella prima seduta post aumento di capitale da 3,5 miliardi. La prima fase della ricapitalizzazione si era chiusa ieri con un inoptato attorno al 12% del capitale, comunque garantito dal consorzio bancario di collocamento, che verrà nuovamente offerto al mercato settimana prossima sotto forma di diritti.

 

Difficile, in ogni caso, che gli investitori possano comprare diritti che permettono di sottoscrivere azioni a 0,362 euro per azione visto che oggi il titolo Saipem è scivolato a quota 0,3014 euro.

Già ieri l'azione era scesa sotto il prezzo di emissione dell'aumento: secondo molti operatori, a vendere erano i sottoscrittori della ricapitalizzazione che mettevano sul mercato le nuove azioni (con consegna odierna) nel timore di ulteriori ribassi. Un'interpretazione confermata dalla seduta di

oggi mentre, proprio grazie alla fiammata del petrolio, sono rimbalzati competitor come la francese Technip (+4,9%) o petroliferi come Eni (+6,7%).

 

Sempre grazie al recupero del petrolio, giornata positiva anche a Wall Street: alle 18.30 l'indice Nasdaq stava quandagnando l'1,3% e il Dow Jones l'1,5%. Sul mercato valutario l'euro passa di mano a 1,122 dollari (contro 1,1354 ieri sera) e a 126,78 yen (127,26) con il biglietto verde che vale 112,9 yen (112,054).

 

2016-02-12 09:00:02

(Il Messaggero)