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La spending delle famiglie: tagli a vestiti e vacanze, con l'aiuto del web
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- Pubblicato Sabato, 13 Febbraio 2016 22:43
Il rapporto Filcams-Cgil: nel carrello entrano meno carne bovina e olio d'olica, più pollo e birra. Dal 2008 le spese sono scese del 6,8%: significa 156 euro in meno, da 2.487 a 2.331 euro medi. Ma il 2015 ha segnato un rimbalzo
13 febbraio 2016
MILANO - Vestiti, cura di sé, vacanze. Ma anche sport e informazione. Sono i capitoli di tagli alla spesa che le famiglie italiane hanno effettuato durante la crisi economica, per cercare di contenere le uscite in attesa di una ripartenza che ora si sta mostrando, seppur timida.
E' il risultato di un'analisi realizzata dalla Filcams-Cgil, in collaborazione con la Fondazione di Vittorio della Cgil e l'istituto Tecnè, in cui si delineano anche le nuove modalità di acquisto, all'impronta del risparmio. La spesa media mensile delle famiglie nel 2015 risulta inferiore del 6,3% rispetto al 2008 (che equivale a 156 euro in meno, passando da 2.487 a 2.331 euro medi) e del 2,9% rispetto a dieci anni prima. Come mostra il grafico, però, un piccolo rimbalzo c'è stato nell'ultimo anno ed è l'elemento sul quale confidano molti osservatori per dar maggior consistenza alla crescita economica, ancora a macchia di leopardo.
La spending delle famiglie: tagli a vestiti e vacanze, con l'aiuto del web
L'andamento della spesa per i consumi delle famiglie, nel rapporto Filcams-Cgil con Fondazione Di Vittorio e Tecnè
Nel settore alimentare, nel carrello italiano entrano di meno - rispetto al passato - olio d'oliva, carne bovina, formaggi, acqua minerale e vino. In crescita pollame, uova e birra. "Per quanto riguarda le spese non alimentari, le famiglie spendono meno per elettrodomestici, mobili e arredi, prodotti editoriali (giornali, riviste, cd-?dvd, libri), per abbigliamento e calzature, per le riparazioni e la manutenzione di oggetti mentre è cresciuta la quota di reddito destinata al trasporto pubblico, le spese per l'abitazione, le utenze e le spese per l'istruzione", si legge.
Internet fa da bussola: il 30% delle famiglie verifica prima online i migliori prezzi di vendita dei prodotti alimentari che andrà a comprare, percentuale che sale al 63% quando si tratta di generi non-alimentari. Dal rapporto emerge anche che sette famiglie su dieci hanno cambiato standard di consumo. E che il 29% dichiara consumi inferiori alle sue necessità reali, non riuscendo quindi a soddisfare tutti i bisogni effettivi.
Secondo l'indagine, otto famiglie su dieci l'anno scorso hanno fatto acquisti nei periodi in cui i prodotti erano in offerta o in saldo, per un controvalore di circa 153 miliardi di euro, equivalente al 15% della spesa delle famiglie residenti in Italia. Il 18% delle famiglie ha acquistato beni e servizi su internet (da operatori economici e per un valore annuo di circa 25 miliardi di euro), mentre il 7% ha acquistato prodotti usati da operatori economici o da privati per un controvalore pari a circa 12 miliardi di euro. In particolare, la percentuale di famiglie che, nel corso dell'anno, si è rivolta al mercato dell'usato acquistando beni direttamente dai privati (escludendo alcuni beni di largo consumo come gli autoveicoli e non considerando il valore di eventuali permute) è pari al 2%, per un controvalore di circa 6 miliardi di euro.
Per quanto riguarda la spesa alimentare, il 64% delle famiglie predilige la grande distribuzione mentre il 29% sceglie il piccolo negozio, che attrae in particolare per i prodotti di alta qualità o artigianali.
Il bilancio familiare - valori in euro
VOCI DI SPESA MEDIA MENSILE | 2005 | 2008 | 2015 | VAR % 2015/2008 |
---|---|---|---|---|
PER MANGIARE E ABITARE (COMPRESE UTENZE E PASTI FUORI CASA) | 1.394 | 1469 | 1440 | -2 |
PER VESTIRSI, PRENDERSI CURA DI SÉ, ANDARE IN VACANZA | 319 | 324 | 264 | -18,5 |
PER MUOVERSI IN CITTÀ, VIAGGIARE, COMUNICARE | 312 | 324 | 293 | -9,6 |
PER STARE IN SALUTE, ISTRUIRSI E INFORMARSI | 140 | 140 | 126 | -10 |
PER ALTRE SPESE (ASSICURAZIONI, SPESE PROFESSIONISTI, ECC.) | 235 | 230 | 208 | -9,6 |
IN COMPLESSO | 2.400 | 2487 | 2331 | -6,3 |
(La Repubblica)