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Stipendi, mai così pochi incrementi dal 1982

 

Le retribuzioni orarie ad aprile sono rimaste ferme rispetto a marzo, mentre sono cresciute dello 0,6% sullo stesso periodo del 2015: l'incremento più basso dall'inizio delle rilevazioni dell'istituto di statistica. Il 64,1% dei dipendenti aspetta il rinnovo del contratto nazionale

 

26 maggio 2016

 

MILANO - L'Italia in deflazione, con il commercio in calo proprio come l'industria, zavorra gli stipendi che registrano l'aumento tendenziale delle retribuzioni contrattuali orarie più basso dal 1982, quando sono iniziate le serie storiche rilevate dall'Istat. Non era mai successo - rileva l'Istituto di statistica - che la crescita su base annua fosse dello 0,6%: il minimo storico precedente era stato fissato a gennaio con un +0,7%.

 

Ad aprile, inoltre, gli stipendi sono rimasti invariati rispetto a marzo: complessivamente, quindi, nei primi quattro mesi del 2016 la retribuzione oraria media è cresciuta dello 0,7% rispetto al corrispondente periodo del 2015. Con riferimento ai principali macrosettori, le retribuzioni registrano un incremento tendenziale dello 0,8% per i dipendenti del settore privato (0,7% nell'industria e 0,8% nei servizi privati) e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione a causa del blocco della contrattazione.

 

I settori che ad aprile presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (3,4%); energia elettrica e gas (1,9%). Si registrano variazioni nulle nei settori della metalmeccanica, delle telecomunicazioni e in tutti i comparti della pubblica amministrazione.

 

Alla fine di aprile i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 35,9% degli occupati dipendenti e corrispondono al 34,6% del monte retributivo osservato. La quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 64,1% nel totale dell'economia e del 53,6% nel settore privato. L'attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 37,9 mesi per l'insieme dei settori e di 17,1 mesi per quelli del settore privato.

 

Tra i contratti monitorati dall'indagine, nel mese di aprile nessun nuovo accordo è stato recepito, mentre sette sono quelli venuti a scadenza. Complessivamente i contratti in attesa di rinnovo sono 52 (di cui 15 appartenenti alla pubblica amministrazione) relativi a circa 8,3 milioni di dipendenti, di cui circa 2,9 milioni nel pubblico impiego.

 

(La Repubblica)