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Draghi chiede alle Banche centrali di "allinearsi" contro la bassa inflazione

 

Il discorso del governatore della Bce dal Forum di Sintra. Gli esiti del G20 sulla crescita sono stati "deludenti". I tweet della nostra inviata Tonia Mastrobuoni

 

28 giugno 2016

 

Draghi chiede che le Banche centrali restino concentrate sui loro obiettivi di inflazione, che hanno perseguito ognuna per la propria strada nei recenti anni di tentativi di uscita dalla crisi. Dal Forum della Banca centrale europea di Sintra, in Portogallo, il governatore parla in giorni difficili per i mercati, sconvolti dal referendum della Gran Bretagna sull'uscita dall'Unione europea: "Le Banche centrali non devono abbandonare l'obiettivo dell'inflazione", ha detto il presidente della Bce aggiungendo che "l'economia mondiale può beneficiare da un allineamento delle politiche". Un invito di fatto a evitare che le strade si dividano, in particolare rispetto alle scelte che aspettano la Federal Reserve: la Banca centrale americana è prossima a un innalzamento dei tassi - per quanto rimandato dalle turbolenze finanziarie post Brexit - mentre Francoforte, la Banca del Giappone e ora anche la Bank of England resteranno sulla via accomodante ancora a lungo.

 

"L'interesse in comune di tutti oggi è chiudere il più velocemente possibile il divario produttivo globale, avere una inflazione più stabile a livello globale, una crescita globale più alta nel lungo termine e una maggiore stabilità finanziaria", ha argomentato il governatore.

 

Draghi ha reiterato la difesa delle scelte fatte dal direttorio della Bce: "Abbiamo dimostrato che gli strumenti di politica monetaria non convenzionale, che possono attivare condizioni finanziarie accomodanti anche quando il tasso di interesse di equilibrio è basso, possono essere efficaci nel sostegno della domanda interna e nell'alimentare la pressione dei prezzi interni anche quando la spinta deflazionistica proviene dall'economia globale", ha spiegato sottolineando invece che gli esiti dell'ultimo G20 sulla crescita sono stati "deludenti: è un esempio di come le intenzioni e le azioni possono divergere, in contrasto con quanto è avvenuto nel caso del coordinamento globale dell'azione di bilancio nel 2008-2009, che ebbe successo". Resta ferma la dichiarazione contraria agli interventi sulle valute: "Le svalutazioni competitive danneggiano l'economia mondiale".

 

(La Repubblica)