Per la crescita si punta anche sulla riforma della Pubblica amministrazione

Mercoledì un convegno a Roma organizzato dal'Associazione nazionale cavalieri di gran croce con il ministro Bongiorno per presentaee analisi e proposte per rendere più fluido ed efficace il funzionamento dei meccanismi regolativi e di controllo

 

Puntare anche sull'adeguamento della pubblica amministrazione perché sembra evidente che per la crescita, in una fase di contrazione dell’economia italiana, gli investimenti non bastano. Sarà il tema sul quale l’Associazione nazionale cavalieri di gran croce ha organizzato per mercoledì 13 febbraio a Roma (Palazzo Altieri in piazza del Gesù) il convegno “Quale Amministrazione per lo Sviluppo?”. I lavori saranno aperti dai saluti dal vicepresidente vicario del Banco BPM Prof. Mauro Paoloni e del presidente dell’Associazione Raffaele Squitieri. La relazione introduttiva sarà del professore Sabino Cassese. Presente il ministri della Pubblica amministtrazione, Giuslia Bongiorno. Tra coloro che invitati a dare il proprio contributo all'argomento Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile, Gabriele Buia, presidente dell'Ance, Barbara Casagrande, segretario generale Unione dirigenti di stato e Alessandro Profumo, ad di Leonardo. “Sono necessari interventi coraggiosi che partano da una decisa opera di delegificazione, accompagnata da un organico processo di privatizzazione di numerose funzioni e da un’ulteriore semplificazione dei controlli. Servono meno norme ma più chiare, perché la grande quantità di leggi, a volte incomprensibili e spesso in contraddizione fra loro, blocca la crescita”, sostiene Squitieri, aggiungendo che "acquisire le esperienze e le indicazioni concrete di esponenti di spicco di diversi settori è importante, soprattutto nella fase che sta attraversando la nostra economia, per individuare le migliori pratiche da mettere in campo, volte a superare la farraginosità delle normative nazionali ed europee e la numerosità dei controlli amministrativi e giudiziari che oggettivamente rallentano, o addirittura impediscono, un’azione pubblica efficace”. Mercoledì sarà esaminata la posizione italiana nel contesto internazionale a partire dallo studio ‘Ridare vigore ai processi di sviluppo in Italia e al ruolo dell’Amministrazione Pubblica’ dell'associazione per le città Italiane Rur, che verrà presentato dal Presidente Giuseppe Roma.

Il Pil nel nostro Paese non è ancora tornato ai livelli pre-crisi del 2008. Il tasso di occupazione è il più basso d’Europa dopo la Grecia e gli investimenti esteri valgono un terzo in meno di quelli di Francia e Spagna. La pressione fiscale è seconda solo a quella della Francia e la nostra spesa pubblica vale circa la metà del prodotto interno lordo. A questo si aggiungono i ritardi dei pagamenti dei crediti della Pubblica Amministrazione verso i privati e la lentezza del sistema giudiziario: per esaurire controversie legali commerciali, in Italia, sono necessari in media 514 giorni per il primo grado (196 in Germania, 282 in Spagna e 353 in Francia) e 993 per il secondo grado (245 in Germania, 181 in Spagna e 487 in Francia). Il percorso di adeguamento dell’Amministrazione Pubblica non è più rinviabile, soprattutto in vista di un 2019 che sarà caratterizzato da un clima di incertezza politica e di instabilità economica, a causa di eventi come la Brexit, le elezioni europee di maggio, la fine del QE della Banca Centrale Europea, il rallentamento generale delle economie del Vecchio Continente e la guerra dei dazi.

 

11/02/2019 11:49

(Italia Oggi)