Rebus referendum, Piazza Affari affonda con le banche. Spread su a 192, record dal 2014

Piazza Affari scivola nel finale di seduta con l'indice guida Ftse Mib che cede in chiusura l'1,8%. In vendita tutti i titoli bancari. Lo spread Btp-Bund vola a 192 punti base, segnando il massimo dal marzo 2014 sugli schermi Bloomberg. Il decennale italiano offre un rendimento del 2,11%.

Dopo che il Financial Times ha scritto che se vincerà il no fino a otto banche italiane in difficoltà saranno a rischio fallimento, anche le borse europee sentono però l'influsso negativo di Piazza Affari, tutti i listini sono in rosso, l'indice Euro Stoxx 50 è attorno a -0,8%.

«Non è una situazione gradevole, a nessuno di noi piace andare per un mare agitato, ma il cielo azzurro tornerà», ha detto il ministro, Pier Carlo Padoan, parlando dell'articolo del quotidiano inglese. «È ovvio che i mercati non amino l'incertezza» e che ci sia «perplessità sul fatto che la politica di riforme che è stata premiata perché giudicata sostenibile sia messa in discussione», ma, «al di là della turbolenza di un giorno o due» valgono i fondamentali.

Nello scenario borsistico europeo sotto pressione Francoforte, che accusa un calo dell'1,09%, contrazione moderata per Londra, che perde lo 0,60%, sostanzialmente invariata Parigi +0,17%. Sessione negativa invece per la Borsa italiana.

A Piazza Affari i titoli peggiori sono stati Mps, che ha chiuso con un -13,80% nel giorno del raggruppamento. Banca Popolare dell'Emilia Romagna crolla del 6,58%. Sensibili perdite per Banco Popolare, in calo del 5,05%. In apnea Banca Popolare di Milano, che arretra del 5,04%. Vendite anche su Credito Valtellinese (-7,35%) e Banca Popolare di Sondrio, con un ribasso del 3,81%.

Bene invece De' Longhi (+2,05%), Ima (+2,05%), Autogrill (+1,40%) e Biesse (+1,26%).

 

2016-11-28 10:00:01

(Il Messaggero)