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Il prestito tra familiari: scrittura privata `anti` redditometro
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- Pubblicato Lunedì, 28 Ottobre 2013 22:41
a cura di: Studio Meli S.r.l.
Tra familiari conviventi (coniugi, genitori, figli), ma anche tra parenti stretti (fratelli, sorelle, nonni, nipoti, ecc.) e` frequente il ricorso a prestiti infruttiferi per le necessita` piu` importanti (come per esempio l`acquisto di un`autovettura o di un fabbricato da destinare ad abitazione).
In considerazione del rapporto in essere tra le parti, questi prestiti non venivano in alcun modo formalizzati rappresentando piu` che altro “impegni morali”. Oggi pero`, i nuovi strumenti utilizzati dall`Amministrazione Finanziaria per la ricerca di redditi imponibili non dichiarati (uno su tutti, il REDDITOMETRO) non consentono piu` di affrontare questi eventi senza un riscontro anche formale (vale la pena ricordare che nel processo tributario non sono ammesse le testimonianze, e tantomeno quelle dei familiari).
E` quindi di fondamentale importanza poter documentare l`origine delle somme confluite nella disponibilita` del soggetto che poi ha sostenuto la spesa.
Una precisa e provata individuazione del tipo di rapporto acceso (prestito infruttifero) consente inoltre di escludere che l`elargizione possa essere interpretata come una donazione o che il concedente possa maturare interessi attivi (imponibili IRPEF).
Proponiamo un modello per regolamentare, senza eccessivi formalismi, i “prestiti tra familiari”.
La scrittura privata, datata e firmata da tutti i soggetti coinvolti, necessita anche di una “data certa” che puo` essere ottenuta con varie modalita`:
- registrando la scrittura privata presso l`Agenzia delle Entrate (consigliabile in caso di importi particolarmente significativi);
- tramite l`apposizione della data certa presso un ufficio postale, in autoprestazione
- con uno scambio di corrispondenza con raccomandata a.r.
- ricorrendo alla firma elettronica dell`atto (con marca temporale).
Prestate attenzione, sia nella fase di concessione che in quella di rimborso, al rispetto delle norme antiriciclaggio e in particolare al rispetto dei limiti previsti per l`utilizzo di contanti. Il consiglio e` quello di ricorrere sempre e comunque a modalita` di trasferimento fondi “tracciate” (bonifico o assegni non trasferibili).
(AteneoWeb)