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AranSegnalazioni Newsletter del 20/11/2017

AranSegnalazioni

Newsletter del20/11/2017

 

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Orientamenti applicativi Aran


Aran
Comparto Regioni e Autonomie locali

Un comune agisce correttamente nel prevedere la costituzione del fondo incentivante per le attività di accertamento evasione ICI per l’anno 2017 e successivi, considerando l’ICI effettivamente incassata nell’anno anche se riferita ad avvisi emessi negli anni precedenti?

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Aran
Comparto Regioni e Autonomie locali - Segretari comunali e provinciali

Quanti giorni di giorni di ferie annualmente spettano al segretario comunale nel caso in cui, presso l’ente di assegnazione, l’orario di lavoro sia articolato su cinque giorni settimanali?

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Aran
Comparto Ministeri

Il diritto alla conservazione del posto previsto dall’art. 14 bis del CCNL del 16.5.1995 e successive modifiche, spetta anche in caso di mobilità?

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Sezione Giuridica


Corte di Cassazione
Sezione Lavoro

Ordinanza n. 21261 del 13/9/2017
Pubblico impiego contrattualizzato – posizioni organizzative – revoca - mansioni – equivalenza – non si applica l’art. 2013 c.c.
Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
I giudici ricordano che al pubblico impiego contrattualizzato, per quanto riguarda l’equivalenza delle mansioni, non si applica l’art. 2013 c.c.. Infatti ex art. 52 comma 1 d.lgs. n. 165/2001, il concetto di equivalenza delle mansioni è demandato ai contratti collettivi pertanto: “Ne segue che condizione necessaria e sufficiente affinché le mansioni possano essere considerate equivalenti e’ la mera previsione in tal senso da parte della contrattazione collettiva, indipendentemente dalla professionalità specifica che il lavoratore possa avere acquisito in una precedente fase del rapporto di lavoro alle dipendenze della P.A…. Dunque, non è ravvisabile alcuna violazione del Decreto Legislativo n. 165 del 2001, articolo 52 qualora le nuove mansioni rientrino nella medesima area professionale prevista dal contratto collettivo, senza che il giudice possa sindacare in concreto la natura equivalente delle medesime mansioni.” Pertanto tutte le mansioni ascrivibili a ciascuna categoria, in quanto professionalmente equivalenti, sono esigibili. Inoltre, proseguono gli Ermellini: “sempre in tema di lavoro pubblico negli enti locali, il conferimento di una posizione organizzativa non comporta l’inquadramento in una nuova categoria contrattuale ma unicamente l’attribuzione di una posizione di responsabilità, con correlato beneficio economico. Ne consegue che la revoca di tale posizione non costituisce demansionamento e non rientra nell’ambito di applicazione dell’articolo 2103 c.c. e del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165, articolo 52 trovando applicazione il principio di turnazione degli incarichi, in forza del quale alla scadenza il dipendente resta inquadrato nella categoria di appartenenza, con il relativo trattamento economico (Cass. n. 6367 del 2015).”  

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Corte di Cassazione
Sezione Lavoro

Sentenza n. 24905 del 20/10/2017
Pubblico impiego – dirigenza – responsabilità disciplinare – responsabilità dirigenziale – differenze – intrecci – principi di diritto
Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
La Corte chiarisce, riportandosi a principi di diritto precedentemente emanati, che la responsabilità dirigenziale è stata limitata dal legislatore al mancato raggiungimento degli obiettivi ed alla inosservanza delle direttive imputabili al dirigente. Il legislatore ha quindi voluto, per la responsabilità dirigenziale, rimarcare la incapacità del dirigente di raggiungere il risultato programmato, a prescindere da comportamenti dallo stesso tenuti. Tale responsabilità non è quindi legata a condotte realizzate in violazione di doveri. I giudici richiamano poi la recente sentenza n. 1753/2017 con la quale è stato sottolineato che anche nel caso di inosservanza delle direttive imputabili al dirigente, ossia di comportamento nel quale potrebbe essere ravvisato un tipico inadempimento fonte di responsabilità disciplinare, "il discrimine va ravvisato nel collegamento con la verifica complessiva dei risultati, sicché l'addebito assumerà valenza solo disciplinare nella ipotesi in cui l'amministrazione ritenga che la violazione in sé dell'ordine e della direttiva, in quanto inadempimento contrattuale, debba essere sanzionata; dovrà, invece, essere ricondotta alla responsabilità dirigenziale qualora la violazione medesima abbia inciso negativamente sulle prestazioni richieste al dirigente ed alla struttura dallo stesso diretta”. Pertanto, prosegue la Corte: “La commistione fra le due forme di responsabilità sarà, quindi, ipotizzabile solo qualora la contestazione presenti aspetti che la rendano contemporaneamente sussumibile nell'una e nell'altra forma di responsabilità, il che si verifica nell'ipotesi in cui il procedimento venga avviato con riferimento ad una pluralità di addebiti, di cui alcuni riconducibili alla responsabilità disciplinare altri a quella dirigenziale ( ed è questo il caso esaminato da Cass. 3929 /2007)”.

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Corte di Cassazione
Sezione Lavoro

Sentenza n. 25374 del 25/10/2017
Pubblico impiego – falsa attestazione della presenza in servizio mediante alterazione dei sistemi di rilevazione – licenziamento senza preavviso – legittimo
Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
Gli Ermellini ribadiscono la legittimità del licenziamento senza preavviso di due dipendenti che timbravano, reciprocamente, l’una per l’altra, il cartellino presenze, in modo da risultare presenti al lavoro anche nei giorni di riposo.

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Corte di Cassazione
Sezione Lavoro

Sentenza n. 26104 del 2/11/2017
Pubblico impiego – graduatoria di un concorso – utilizzo dello scorrimento – diritto degli idonei all’assunzione
Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
Dicono gli Ermellini: “L'istituto del c.d. "scorrimento della graduatoria", che consente ai candidati semplicemente idonei di divenire vincitori effettivi, presuppone necessariamente una decisione della pubblica amministrazione di coprire un determinato numero di posti vacanti utilizzando la graduatoria rimasta efficace (si deve trattare di posti non solo vacanti, ma anche disponibili, e tali diventano sulla base di apposita determinazione); la decisione, una volta assunta, vincola l'amministrazione a darvi corso. In tale quadro è stato ripetutamente affermato che la domanda, avanzata dal candidato utilmente collocato nella graduatoria finale, riguardante la pretesa al riconoscimento del diritto allo "scorrimento" della graduatoria del concorso espletato, verte sul "diritto all'assunzione….al riguardo, occorre precisare che il diritto dell'idoneo utilmente collocato nella graduatoria ad assumere l'inquadramento è subordinato alla permanenza, al momento dell'adozione del provvedimento di nomina, dell'assetto organizzativo degli uffici in forza del quale la delibera di scorrimento era stata emessa.” Pertanto i giudici condannano l’amministrazione che aveva revocato il provvedimento di scorrimento, senza che fosse in nessun modo mutato l’assetto organizzativo degli uffici sulla base del quale era stato emesso il provvedimento di scorrimento.      

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Corte dei Conti
Sezione delle Autonomie n. 24/2017
Pubblico Impego – Incentivi per funzioni tecniche inclusi nel tetto di spesa per il salario accessorio del personale 

Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
La sezione delle Autonomie ribadisce l’orientamento espresso con la recente deliberazione 7/2017 della stessa Sezione, con la quale i magistrati si sono pronunciati anche sul rapporto tra nuovi incentivi e norme vincolistiche sul contenimento della spesa del personale, sottolineando che gli incentivi per le funzioni tecniche di cui all’art. 113, comma 2, del d.lgs. n. 50/2016, sono da includere nel tetto di spesa per il salario accessorio dei dipendenti pubblici “posto che gli stessi si configurino, in maniera inequivocabile, come spese di funzionamento e, dunque, come spese correnti, e, quindi, di personale.”  

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Corte dei Conti
Sezione regionale di controllo per la Lombardia deliberazione n. 264/2017
Enti Locali – Il trattamento accessorio non può eccedere il corrispondente importo determinato per 2016 

Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
I magistrati contabili relativamente all’ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale, anche di livello dirigenziale, in virtù delle recenti modifiche normative, d.lgs. n. 75/2017, evidenziano che, a decorrere dal primo gennaio 2017, l’importo destinato annualmente dalle amministrazioni per remunerare le prestazioni accessorie del personale, non può superare il corrispondente determinato per l’anno 2016. Tuttavia, è prevista, un’unica eccezione riferita agli enti locali che non hanno rispettato il patto di stabilità, in tal caso il tetto è fissato nell’importo “determinato per il 2015, ridotto in misura proporzionale alla riduzione del personale in servizio nell’anno 2016”.

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Corte dei Conti
Sezione Giurisdizionale per la regione Campania n. 366/2017
Enti Locali – Stabilizzazioni personale – Danno erariale

Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
I magistrati contabili ribadiscono, in linea con la giurisprudenza sia amministrativa che contabile che il contratto a tempo determinato ex art. 110, comma 1, del TUEL e il rapporto di co.co.co, “hanno carattere eccezionale e limitato nel tempo e non possono essere suscettibili di stabilizzazione”, (da ultimo sez. Giur. Umbria sent. n.54/2016). Si tratta infatti, a parere dei giudici, per prescrizione normativa e giurisprudenza dominante, di rapporti caratterizzati da un particolare rapporto di tipo fiduciario con  l’Organo politico e pertanto destinati ad esaurirsi con la scadenza del mandato politico. Alla luce di queste considerazioni, il Collegio condanna i convenuti al risarcimento del danno causato dalla corresponsione indebita di stipendi ed accessori in conseguenza di un rapporto di lavoro stabilizzato, radicalmente nullo.

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Ministero dell'Economia e delle Finanze - Ragioneria Generale dello Stato
Armonizzazione delle modalità di computo delle Progressioni Economiche Orizzontali (PEO) nell’ambito dei fondi del trattamento economico accessorio - Circolare del 30 ottobre 2017, n. 30
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
La circolare fornisce istruzioni operative in materia di fondi per la contrattazione integrativa, al fine di pervenire ad una armonizzazione delle modalità di computo nei predetti fondi delle risorse per Progressioni Economiche Orizzontali (PEO) ed è rivolta alle amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, con particolare riferimento a quelle che rappresentano il fondo per il trattamento economico accessorio “al netto” delle progressioni economiche in pagamento al personale in servizio.

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INAIL
Lavoro agile. Legge n. 81/2017, articoli 18-23. Obbligo assicurativo e classificazione tariffaria, retribuzione imponibile, tutela assicurativa, tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. Istruzioni operative – Circolare n. 48 del 2 novembre 2017
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
L’INAIL con la circolare n. 48/2017 fornisce in tema di lavoro agile le prime indicazioni, sentiti in proposito i competenti uffici del Ministero del lavoro e delle politiche sociali

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Sezione Economica


Parlamento
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
E’ in discussione, con
A.S. n. 2960, il testo di iniziativa Governativa sul Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020. 

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Ufficio Parlamentare di Bilancio
Legge di bilancio per il triennio 2018-2020 – Audizione del Presidente Giuseppe Pisauro
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Il Presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB), Giuseppe Pisauro, è stato ascoltato in audizione dalle Commissioni bilancio di Camera e Senato nell’ambito dell’esame preliminare della manovra economica per il triennio 2018-2020. Nel suo intervento il presidente Pisauro ha analizzato i contenuti della manovra, illustrando le valutazioni dell’UPB sul suo impianto complessivo, sulla coerenza degli obiettivi di finanza pubblica alle regole di bilancio, sui principali interventi ipotizzati, mettendone in risalto criticità e aspetti positivi. 

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Banca d'Italia
Legge di bilancio per il triennio 2018-2020 – Audizione del Vice Direttore Generale Luigi Federico Signorini
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Il Vice Direttore Generale Signorini, in audizione presso le Commissioni riunite di Camera e Senato, ha analizzato le principali misure di sostegno all’economia, quali gli incentivi in favore degli investimenti delle imprese, le misure a favore dell’occupazione, gli investimenti pubblici e, dall’altro lato gli istituti per le coperture: contrasto all’evasione fiscale e il recupero di gettito, evidenziando da ultimo come le principali misure si pongano in continuità con le scelte degli ultimi anni. 

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Corte dei Conti
Legge di bilancio per il triennio 2018-2020 – Audizione del Presidente Arturo Martucci di Scarfizzi
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Il Presidente della Corte dei Conti Arturo Martucci di Scarfizzi, audito presso le Commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato, evidenzia come la proposta del Governo dà attuazione alla strategia di fiscal policy scegliendo un temporaneo rallentamento del percorso di miglioramento del saldo strutturale e di rientro del debito pubblico finalizzato a stimolare una maggiore crescita economica ed un migliore quadro occupazionale. Il suggerimento è quindi di privilegiare una verifica che va oltre l’orizzonte del 2018, poiché nel 2019 e nel 2020 occorrerà, da un canto valutare gli effetti dei dispiegati interventi e, dall’altro, monitorare la compatibilità della riduzione dell’entità del riassorbimento delle clausole di salvaguardia con l’effettivo andamento della spesa.

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ISTAT
Legge di bilancio per il triennio 2018-2020 – Audizione del Presidente Giovanni Alleva
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Il Presidente Alleva nell’audizione fornisce prima un breve aggiornamento del quadro congiunturale dell'economia italiana rispetto allo scenario descritto nell'audizione sulla Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, per poi analizzare alcuni dei provvedimenti previsti nel Disegno di legge all'esame del Parlamento. Evidenzia, inoltre, l'inserimento della norma sui censimenti permanenti nella legge oggetto di discussione (art. 29), occasione per un radicale cambiamento nei modi e nei tempi della raccolta di informazioni: dalle tradizionali rilevazioni censuarie decennali si passerà a un sistema corrente in grado di alimentare una diffusione continua di informazioni statistiche di qualità e elevato dettaglio. L’attuazione dei censimenti permanenti garantirà un miglioramento dei processi di produzione statistica in termini sia di riduzione dei costi, sia di miglioramento della qualità delle misure prodotte e di rilevanza delle informazioni, in modo da aumentare la consapevolezza dei policy maker e favorire il monitoraggio da parte dei cittadini.

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Ministero dell’Economia e delle Finanze
Documento Programmatico di Bilancio 2018
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Il Documento Programmatico di Bilancio (DPB), istituito dal Regolamento UE n.473/2013, che introduce un nuovo ciclo di monitoraggio e valutazione delle politiche di bilancio dei paesi dell'area euro, è stato trasmesso alla Commissione europea, all’Eurogruppo e al Parlamento. Il documento riporta le valutazioni macroeconomiche e le azioni prioritarie del Governo, l’aggiornamento sullo stato di avanzamento del Programma nazionale di riforma – con particolare riferimento al livello di risposta alle raccomandazioni specifiche della Commissione europea – e la manovra di finanza pubblica per il 2018 articolata per tipologia di intervento con relativo impatto finanziario (in percentuale del PIL). Contiene, inoltre, un approfondimento sulle spese per eventi eccezionali (emergenza migranti, prevenzione sismica, dissesto idrogeologico e messa in sicurezza delle scuole).

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Gazzetta Ufficiale
Nota metodologica e coefficienti di riparto dei fabbisogni standard delle province e delle citta' metropolitane, relativi alle funzioni fondamentali come ridefinite dalla legge 7/4/2014, n. 56 – DPCM 21 luglio 2017
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
E’ stato pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n.247, del 21-10-2017, il DPCM del 21 luglio 2017 contenente la nota metodologica relativa alla procedura di calcolo per la determinazione dei fabbisogni standard ed i coefficienti di riparto dei fabbisogni standard, per ciascuna provincia e città metropolitana, per le seguenti funzioni fondamentali:
- istruzione: programmazione provinciale della rete scolastica nel rispetto della programmazione regionale e la gestione dell'edilizia scolastica;
- territorio: costruzione e gestione delle strade provinciali e la regolazione della circolazione stradale ad esse inerente;
- ambiente: pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, nonché la tutela e la valorizzazione dell'ambiente;
- trasporti: pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, in coerenza con la programmazione regionale;
- funzioni generali parte fondamentale: raccolta ed elaborazione di dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali.

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ISTAT
Partecipate pubbliche in Italia – anno 2015
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Nel 2015 le unità economiche partecipate dal settore pubblico sono 9.655 ed impiegano 882.012 addetti. Rispetto al 2014 sono meno numerose (-2,1%) ma con più addetti (+4,3%). I settori in cui si concentra la partecipazione pubblica si confermano quelli energetici, infrastrutturali e dei servizi avanzati. Il 59,9% delle unità economiche partecipate è a controllo pubblico. Tra le unità a partecipazione pubblica, le imprese attive sono 6.859 e impiegano 848.707 addetti (96,2% degli addetti di tutte le partecipate). Le imprese non attive che hanno presentato nel 2015 una dichiarazione contabile o fiscale, sono invece 1.092 (-4% rispetto al 2014). I settori con il maggior numero di imprese partecipate attive sono le Attività professionali, scientifiche e tecniche (vi opera il 14,3% delle partecipate e il 3,2% degli addetti) e il settore del Trasporto e magazzinaggio (rispettivamente 10,6% e 38,1%). Le imprese attive partecipate da almeno una amministrazione pubblica regionale o locale si riducono del 12,7% rispetto all'anno precedente, con una flessione in termini di addetti del 12% (-46.847 addetti). Le imprese attive a controllo pubblico sono 4.249 con 621.926 addetti. Al netto delle attività finanziarie e assicurative, generano quasi 54 miliardi di valore aggiunto, pari al 10% di quello realizzato dal complesso delle imprese dell'industria e dei servizi. La produttività del lavoro, in termini di valore aggiunto per addetto, è di quasi il 50% superiore a quella delle aziende con le stesse forme giuridiche non partecipate dal settore pubblico (oltre 88 mila euro rispetto a circa 59 mila). Questo effetto medio è ampiamente determinato dalla differente composizione settoriale e dimensionale delle partecipate pubbliche. Tuttavia, i livelli di produttività del lavoro delle imprese controllate dalla PA risultano superiori a quelli medi in tutte le classi di addetti delle imprese. Il 76,5% delle controllate pubbliche ha registrato un utile d'esercizio, il 23,5% una perdita. La quota di controllate pubbliche in perdita rispetto al 2014, quando era stata pari al 27,4%. Le controllate pubbliche registrano nel 2015 perdite per circa 3 miliardi e 800 milioni di euro (con una flessione di 738 milioni rispetto al 2014) e utili per oltre 10 miliardi e 600 milioni di euro (-107 milioni circa rispetto al 2014), con un saldo complessivo positivo di circa 6 miliardi e 800 milioni di euro.

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Banca d'Italia
Bollettino economico n.3/2017
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Secondo le stime basate sull’andamento favorevole di molti indicatori (quali la produzione industriale, il traffico commerciale e i consumi elettrici) e sulle informazioni tratte dai sondaggi, nei mesi estivi sarebbe proseguita la crescita dell’economia italiana: il PIL sarebbe aumentato a un ritmo superiore a quello del secondo trimestre e in linea con la tendenza di fondo emersa dalla fine dello scorso anno. La crescita appare diffusa: vi avrebbe contribuito l’incremento del valore aggiunto sia nei servizi sia nell’industria in senso stretto. Gli indicatori disponibili suggeriscono che l’espansione produttiva continua a essere sostenuta dalla domanda interna. Una crescita dei consumi nel terzo trimestre, a un ritmo lievemente superiore rispetto a quello del periodo precedente, è indicata dal clima di fiducia delle famiglie e dalle immatricolazioni di autoveicoli. Secondo le indicazioni congiunturali più recenti, l’incremento dell’occupazione registrato nel secondo trimestre è proseguito nei mesi estivi. Il numero degli occupati è tornato su livelli prossimi a quelli precedenti l’avvio della crisi globale; le ore lavorate sono però oltre il 5 per cento al di sotto del livello pre-crisi, segnalando un sottoutilizzo ancora ampio del fattore lavoro. Nella prima metà dell’anno le retribuzioni contrattuali e di fatto nel settore privato non agricolo sono cresciute in misura contenuta (rispettivamente dello 0,5 e dello 0,7 sul corrispondente periodo del 2016). L’inflazione ha recuperato ma resta bassa; si è collocata all’1,3 per cento in settembre, all’1,1 per la componente di fondo. Nel complesso il credito al settore privato non finanziario è cresciuto di circa l’1 per cento in ragione d’anno in agosto. Il miglioramento delle condizioni macroeconomiche si riflette positivamente sulla qualità del credito delle banche italiane. Nel corso degli ultimi dodici mesi le quotazioni delle banche italiane sono cresciute del 51 per cento, più di quelle della borsa italiana e delle altre banche europee. In ottobre, a seguito del comunicato del Consiglio di vigilanza della BCE relativo alla consultazione su una possibile integrazione alle nuove linee guida sulla gestione dei crediti deteriorati, i corsi dei titoli bancari italiani si sono tuttavia indeboliti.

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BCE
Bollettino economico n. 7/2017
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Nella riunione di politica monetaria del 26 ottobre 2017 il Consiglio direttivo ha assunto le seguenti decisioni, nel perseguimento del suo obiettivo di stabilità dei prezzi: A) i tassi di interesse di riferimento della BCE sono stati mantenuti invariati; B) per quanto concerne le misure non convenzionali di politica monetaria, l’Eurosistema continuerà a condurre acquisti nell’ambito del PAA all’attuale ritmo mensile di 60 miliardi di euro sino alla fine di dicembre 2017. Da gennaio 2018 gli acquisti netti di attività dovrebbero proseguire a un ritmo mensile di 30 miliardi di euro sino alla fine di settembre 2018, o anche oltre se necessario, e in ogni caso finché il Consiglio direttivo non riscontrerà un aggiustamento durevole dell’evoluzione dei prezzi, coerente con il proprio obiettivo di inflazione; C) l’Eurosistema reinvestirà il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nell’ambito del PAA per un prolungato periodo di tempo dopo la conclusione degli acquisti netti di attività, e in ogni caso finché sarà necessario. Questa misura contribuirà sia a mantenere condizioni di liquidità favorevoli, sia a un adeguato orientamento della politica monetaria. Se da un lato la ricalibrazione degli acquisti di attività riflette la crescente fiducia nella graduale convergenza dell’inflazione verso l’obiettivo prefissato, dall’altro le spinte interne sui prezzi sono ancora complessivamente tenui, e le prospettive economiche e il profilo dell’inflazione continuano a dipendere dal perdurante sostegno offerto dalla politica monetaria. Il Consiglio direttivo ha perciò concluso che è tuttora necessario un ampio grado di stimolo monetario per consentire l’accumularsi graduale di spinte inflazionistiche e sostenere la dinamica dell’inflazione complessiva nel medio periodo.

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ISTAT
Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali – luglio/settembre 2017
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Nel periodo luglio-settembre non sono stati recepiti nuovi accordi e nessuno è venuto a scadenza. Alla fine di settembre 2017 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano 7,6 milioni di dipendenti (58,7% del totale) e corrispondono al 55,8% del monte retributivo osservato. Complessivamente i contratti in attesa di rinnovo a fine settembre sono 35 relativi a circa 5,3 milioni di dipendenti (41,3%) invariati rispetto al mese precedente. L'attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 68,5 mesi. L'attesa media calcolata sul totale dei dipendenti è di 28,3 mesi, in crescita rispetto a un anno prima (27,4). A settembre l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie è invariato rispetto al mese precedente, in aumento dello 0,2% rispetto a luglio e dello 0,6% nei confronti di settembre 2016. Nei primi nove mesi del 2017 la retribuzione oraria media è cresciuta dello 0,4% rispetto al corrispondente periodo del 2016. Con riferimento ai principali macrosettori, a settembre le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dello 0,7% per i dipendenti del settore privato (0,5% nell'industria e 0,9% nei servizi privati) e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione. I settori che presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: estrazioni minerali e legno, carta e stampa (entrambi 1,7%). Si registrano variazioni nulle nei settori dei pubblici esercizi e alberghi, dei servizi di informazione e comunicazione, delle telecomunicazioni e in tutti i comparti della pubblica amministrazione. Si registra una variazione negativa nel settore dell'acqua e servizi di smaltimento rifiuti (-1,1%).

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ISTAT
Prezzi al consumo – ottobre 2017
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Nel mese di ottobre 2017, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, diminuisce dello 0,2% su base mensile e aumenta dell'1,0% rispetto ad ottobre 2016. Il lieve rallentamento dell'inflazione è dovuto quasi esclusivamente all'inversione di tendenza dei prezzi dei Servizi vari (-1,1%, da +0,6% di settembre), dovuta al forte calo di quelli dell'Istruzione universitaria a seguito dell'entrata in vigore delle nuove norme sulla contribuzione studentesca introdotte con la Legge di Stabilità 232/2016. Il rallentamento è in parte attenuato dall'accelerazione della crescita dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+3,8% da +2,1%) e degli Energetici regolamentati (+3,9% da +2,9%). Pertanto, l'"inflazione di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rallenta (+0,5% da +0,7% di settembre) così come quella al netto dei soli Beni energetici che si attesta a +0,7% (da +0,8%). L'inflazione acquisita per il 2017 è pari a +1,2% per l'indice generale e +0,7% per la componente di fondo. L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) non varia su base mensile e aumenta dell'1,1% su base annua.

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A cura dellaDirezione Studi, risorse e servizi dell'Aran

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