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Diamanti, la Finanza sequestra 700 milioni di euro. Anche Vasco Rossi tra i truffati

Cinque banche coinvolte nell'inchiesta della procura di Milano: sotto indagine Banco Bpm e Banca Aletti, Unicredit, Intesa Sanpaolo e Mps. Tra i raggirati anche Federica Panicucci e Simona Tagli

di FLAVIO BINI

19 Febbraio 2019

MILANO - L’inchiesta sulla presunta truffa nella vendita di diamanti a risparmiatori e investitori si allarga alle banche e svela anche nomi eccellenti tra i clienti colpiti, come la rockstar Vasco Rossi, la conduttrice Federica Panicucci, l'ex show girl Simona Tagli e l’imprenditrice Diana Bracco. La Guardia di Finanza ha eseguito oggi un sequestro preventivo di oltre 700 milioni di euro nell’ambito dell’inchiesta in cui risultano indagate anche Banco Bpm e Banca Aletti, Unicredit, Intesa Sanpaolo e Mps.

L'inchiesta

L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Riccardo Targetti e dal pm Grazia Colacicco, riguarda fatti avvenuti tra il 2012 e il 2016 quando, secondo l’accusa, due società - la Intermarket Diamond Business spa (Idb) e la Diamond Private Investment spa (Dpi) - avrebbero venduto attraverso l’intermediazione degli sportelli bancari, diamanti ad un prezzo molto superiore al loro reale valore.

Il decreto di sequestro, firmato dal gip di Milano Natalia Imariso, è stato eseguito a carico di 7 persone indagate e di 7 enti, cioè le 5 banche e le due società, per le ipotesi di reato di truffa aggravata e autoriciclaggio. Quasi settanta gli indagati totali: tra questi anche il direttore generale di Banco Bpm Maurizio Faroni, a cui vengono contestate le accuse di concorso in truffa, autoriciclaggio e ostacolo all'esercizio delle funzioni di vigilanza.

Maxi sequestri: 83,8 milioni a carico di Banco Bpm

Tra le più colpite dal sequestro le due società di vendita: sommando entrambe le contestazioni, 253 milioni sono a carico di Dpi e 328 milioni di Idb, nei cui confronti però il Tribunale di Milano ha dichiarato il fallimento lo scorso gennaio. Il provvedimento cautelativo si abbatte pesantemente anche sugli istituti di credito: 83,8 milioni sono a carico di Banco Bpm e di Banca Aletti, 32 milioni nei confronti di Unicredit, 11 milioni nei confronti di Intesa Sanpaolo e 35,5 milioni a carico di Mps.

Da Vasco a Simona Tagli, i clienti vip coinvolti

Si tratta di una svolta importante in una vicenda che vede coinvolte diverse decine di migliaia di risparmiatori. Nell'inchiesta, gli investigatori hanno ricostruito le posizioni di circa un centinaio di clienti. Tra questi come detto anche Vasco Rossi, che secondo quanto emerge dalla carte avrebbe investito 2,5 milioni di euro. Simona Tagli avrebbe fatto un investimento da circa 29mila euro e Federica Panicucci da circa 54mila euro.

Le multe dell'Antitrust

Ad accendere un faro sulla vicenda, dopo diverse inchieste giornalistiche, era già stata l'Antitrust che al termine della sua istruttoria aveva irrogato nell'ottobre 2017 sanzioni complessive per 12,35 milioni di euro a carico delle due società (Idb e Dpi) e di Banco Bpm, Unicredit, Intesa Sanpaolo e Mps. Gli stessi istituti, per rispondere alla proteste dei risparmiatori, per cui era risultato impossibile rivendere le pietre ad un prezzo almeno uguale all'acquisto, pur essendosi sempre dichiarati estranei alle operazione di vendita, avevano comunque deciso in alcuni casi di provvedere a un rimborso di quanto investito da parte di alcuni risparmiatori.

I numeri

Secondo i dati della corposa indagine condotta dall'Antitrust, dal 2011 al 2017 Idb e Dpi, hanno perfezionato vendite per oltre un miliardo di euro. Di questi, più della metà, 600 milioni di euro, sono riconducibili al solo Banco Bpm che grazie al suo ruolo di intermediario per circa 30-40 mila clienti ha incassato nel periodo oltre 100 milioni di commissioni. Stesso ruolo svolto da Unicredit, che ha regsitrato 40-50 milioni di commissioni in sei anni. Più marginale il ruolo degli altri istituti. Intesa Sanpaolo, attiva da metà 2015, ha dichiarato 7000 clienti nel 2016, Mps circa 14 mila operazioni (alcune riconducibili a più soggetti) dal 2013 al 2016 e commissioni totali tra i 30 e i 50 milioni di euro.

 

(La Repubblica)