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Il far-west delle carte regalo: cosa bisogna sapere prima di comprarle

Le gift-card, sempre più diffuse, consentono di spendere un buono entro un periodo limitato di tempo. Ma il consumatore non viene mai informato su come possono essere utilizzate

di FEDERICO FORMICA

20 Febbraio 2019

Spesso le troviamo accanto alle casse e, in quel momento, ci rendiamo conto che non dovremo più cercare un regalo. Le gift card rappresentano infatti una soluzione per rendere felice una persona senza bisogno di scervellarsi troppo per trovare qualcosa di originale. E garantiscono la massima libertà alla persona che le riceve: il principio è “compraci quello che più ti piace”.

Nel giro di pochi anni si è moltiplicato il numero e la tipologia di negozi che la emettono: librerie, profumerie, negozi di abbigliamento, articoli per bambini, tecnologia e negli ultimi tempi anche supermercati e ipermercati.

Tuttavia anche queste carte regalo hanno il loro “lato oscuro”. Molto spesso il problema è che vengono acquistate in modo frettoloso un attimo prima di pagare. E i cassieri non hanno quasi mai il tempo (e la voglia) di spiegarci che acquistare una gift card equivale a sottoscrivere un vero e proprio contratto. Del quale, però, non conosciamo una virgola. L’associazione Adiconsum ha pubblicato una mini-guida proprio su questo tema. “I consumatori dovrebbero sempre chiedere di ricevere un contratto in forma scritta, perché è il modo migliore per conoscere i propri diritti ed evitare brutte figure verso le persone alle quali regaliamo le gift card” spiegano dall’associazione. Tutto questo in attesa di un intervento del legislatore che stabilisca regole certe e uguali per tutti, auspica Adiconsum.

Data di scadenza (invisibile). Uno dei problemi più comuni è quello della scadenza: se alcune catene prevedono tempo illimitato, molte gift card possono essere utilizzate solo fino a una certa data, molto spesso durano un anno. La domanda è: quando inizia il conto alla rovescia? Dal giorno in cui compriamo la card, da quello dell’attivazione o dal giorno del primo utilizzo? È scritto sul contratto. Che però è quasi sempre consultabile online e non risulta facile da trovare.

Solo se vieni di persona. Altro problema: alcune gift card possono dare parecchi grattacapi alle persone che le ricevono. Perché non possono essere attivate online: solo di persona in negozio. E sono molti anche i casi in cui, per conoscere il credito residuo, bisogna per forza chiedere al cassiere di “bippare” il codice a barre. Quando sarebbe molto più comodo poterlo verificare da casa. Il rischio, infatti, è quello di andare fino in negozio per scoprire che il credito è esaurito (o quasi esaurito).

O tutto o niente. Prima di comprare una gift card, spiega Adiconsum, è bene informarsi su un altro dettaglio tutt’altro che secondario: l’importo della card può essere speso in diversi acquisti, fatti in momenti diversi (come sembrerebbe logico), o dev’essere speso interamente una sola volta? Perché diverse catene, in modo inspiegabile, consentono solo questa seconda opzione.

E se non lo spendo? L’imprevedibile è dietro l’angolo, così può accadere che il beneficiario di una gift card non riesca a spendere un euro. O che alla fine dell’anno rimanga qualche euro non speso. Che succede in questi casi? A seconda dell’esercente possono esserci tre differenti soluzioni: il rimborso (in contanti o sotto forma di buono), la proroga della card o nessuna delle due cose. Sul contratto deve essere indicato in modo chiaro.

Diritti. Nel contratto devono essere anche indicati molti altri dettagli che regolano il rapporto tra cliente e professionista. Tutte informazioni che non vengono quasi mai fornite al momento dell’acquisto. Ad esempio il diritto di recesso: in che modo si può esercitare? Quali sono i termini della garanzia legale? A chi bisogna rivolgersi in caso di reclamo? È possibile ricorrere alla conciliazione? È importante anche che venga specificato il foro di competenza in caso di contenzioso: la legge prevede che sia quello di residenza del consumatore.

(La Repubblica)