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Borse in lieve rialzo, la Bce raffredda le attese sui nuovi prestiti alle banche

Listini in positivo, bene anche Tokyo (+0,6%). Praet (Bce): "Presto decisione su nuova Tltro" Euro in calo

di FLAVIO BINI

20 Febbraio 2019

MILANO - Sono ancora i negoziati Usa-Cina sul fronte commerciale a orientare gli investitori. Ieri il presidente americano Donald Trump ha detto che le trattative stanno andando "molto bene" e che il 1 marzo, quando dovrebbe terminare la tregua tra i due Paesi con il via ai nuovi dazi, "non è una data magica". L'Europa termina la giornata in lieve rialzo, sfruttando l'abbrivio positivo ereditato dagli scambi americani: Milano alla fine registra un guadagno dello 0,38%, Londra sale dello 0,69%, Francoforte cresce dello 0,82% e Parigi dello 0,69%. Bene anche l'Asia: questa mattina Tokyo ha chiuso in moderato rialzo (+0,6%). A Piazza Affari si registra la giornata di sofferenza per gli istituti di credito, penalizzati dall'inchiesta sullo presunta truffa nella vednita die diamanti che ha portato al sequestro per 700 milioni a carico anche di Banco Bpm, Unicredit, Mps e Intesa Sanpaolo. Debole e poco mossa Wall Street, in attesa delle minute della Fed. Alla chiusura degli scambi in Europa il Dow Jones sale dello 0,05%, lo S&P sale dello 0,1% il Nasdaq avanza dello 0,25%.

Ad indebolire i listini dopo un avvio più positivo sono le parole a Bloomberg del capo economista della Bce Peter Praet, secondo cui la Bce prenderà in esame "molto presto" l'ipotesi di una nuova edizione del Tltro, i maxi prestiti alle banche, ma "questo non significa che verrà presa una decisione".

Le parole di Praet sostengono anche il rialzo dello spread. Il differenziale in chisura a risale a 275 punti con il rendimento del decennale al 2,84%. L'euro chiude in rialzo sul dollaro, mentre Theresa May sarà a Bruxelles per la Brexit e c'è attesa per le minute della Fed di stasera. La moneta unica è scambiato a 1,1351 dollari e a 125,68 yen. Dollaro in lieve rialzo sullo yen a 110,74.

Povero il menù di dati macroeconomici di giornata. In Giappone a gennaio la bilancia commerciale è risultata in deficit di 1415,2 miliardi di yen, peggio dei 1029,1 miliardi attesi e in netto peggioramento rispetto al precedente deficit di 56,7 miliardi. Secondo i dati resi noti dal ministero delle finanze giapponese si tratta del livello più elevato di deficit commerciale registrato negli ultimi 5 anni. A dicembre 2018 l'Istat stima una crescita dello 0,2% dell'indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni rispetto al mese precedente. L'incremento non basta però a risollevare il risultato del quarto trimestre, che segna un calo dello 0,8% rispetto al terzo trimestre, dopo l'andamento positivo dei due trimestri precedenti. A febbraio l'indice della fiducia dei consumatori nella zona euro è aumentato di 0,5 punti portandosi a quota -7,4, secondo la stima flash pubblicata oggi dalla Commissione europea. Nell'Unione Europea a 28, la fiducia dei consumatori è aumentata di 0,6 punti per portarsi a quota -7,2.

Tra le materie prime, infine, il petrolio Wti segna un rialzo dell'1,5% alla chiusura dei mercati Ue portandosi a un passo da 57 dollari al barile. Cresce anche il Brent (+0,9%) a 67 dollari. L'oro è in leggero apprezzamento (+0,3%) a 1.344 dollari l'oncia.

(La Repubblica)