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Sanità, via libera al nuovo Piano nazionale per la gestione delle liste d'attesa

Fissate le nuove tempistiche delle visite e degli esami clinici: urgenti, da eseguire comunque entro 72 ore; breve, entro 10 giorni; differibile, 30 giorni per le visite o 60 giorni per gli accertamenti diagnostici. i direttori generali delle Asl dovranno rispettare i tempi massimi altrimenti saranno rimossi dall’incarico

Via libera al nuovo piano per la gestione delle liste d’attesa (Pngla) della sanità pubblica. Il piano, varato dal ministro della salute Giulia Grillo dopo il via libera della conferenza Stato Regioni, ribadisce i tempi massimi che Asl e ospedali dovranno garantire per i ricoveri e le prestazioni ambulatoriali. Inoltre viene confermata la norma per cui se i tempi previsti per legge non sono rispettati dalle aziende sanitarie, i cittadini potranno rivolgersi a una struttura privata (accreditata), cioè in intramoenia, pagando solo il ticket. Cavallo di battaglia della titolare della Salute, la previsione secondo cui i direttori generali delle Asl dovranno rispettare i tempi massimi previsti per legge, altrimenti saranno rimossi dall’incarico.

Per l’attuazione del piano sarà istituito l’Osservatorio nazionale del Ministero. Entro 60 giorni dalla stipula dell’intesa (salvo sorprese dunque entro due mesi a partire da domani) le Regioni dovranno recepirla e adottare il loro piano di governo delle liste di attesa. Altri due mesi saranno a disposizione delle Asl per adottare il nuovo programma attuativo o aggiornare quello in uso. In dettaglio, nelle prenotazioni delle prestazioni specialistiche garantite dal servizio sanitario nazionale sarà obbligatorio l’uso sistematico dell’indicazione di prima visita/prestazione diagnostica o degli accessi successivi, del quesito diagnostico e delle classi di priorità. Che sono queste: urgente, da eseguire comunque entro 72 ore; breve, entro 10 giorni; differibile, 30 giorni per le visite o 60 giorni per gli accertamenti diagnostici; programmata, entro 120 giorni dal 2020 (fino ad allora il timing è di 180 giorni). “Finalmente adesso avremo regole più semplici e tempi certi per le prestazioni che riportano il diritto alla Salute e quindi il cittadino al centro del sistema” dichiara il ministro della Salute, Giulia Grillo. “Ho già dato mandato agli uffici del ministero per attivare al più presto l’Osservatorio Nazionale sulle Liste di Attesa che avrà un ruolo determinante. Infatti, oltre ad affiancare Regioni e Province Autonome nell’implementazione del Piano, provvederà a monitorare l’andamento degli interventi previsti dal presente atto, rilevare le criticità e fornire indicazioni per uniformare comportamenti, superare le disuguaglianze e rispondere in modo puntuale ai bisogni dei cittadini” precisa Grillo.

 

Le prestazioni successive al primo accesso saranno prescritte direttamente dal medico che ha preso in carico il paziente che non dovrà più tornare dal medico di famiglia per la prescrizione. Spazio anche alla totale trasparenza poiché il nuovo PNGLA prevede l’accessibilità alle agende di prenotazione delle strutture pubbliche e private accreditate, nonché a quelle dell’attività istituzionale e della libera professione intramuraria, da parte dei sistemi informativi aziendali e regionali. Ora spetta alle Regioni e alle Province Autonome di Trento e Bolzano adottare il proprio piano entro 60 giorni e far sì che non siano “libri dei sogni”, ma realtà operative che migliorano l’accesso alle cure dei cittadini. Il ministero vigilerà sull’attuazione. Nei Piani dovranno essere chiaramente garantiti e riportati i tempi massimi di attesa di tutte le prestazioni ambulatoriali e in regime di ricovero prevedendo, per esempio, l’utilizzo delle grandi apparecchiature di diagnostica per immagini per almeno l’80% della loro capacità produttiva. I direttori generali delle aziende sanitarie saranno valutati anche in base al raggiungimento degli obiettivi di salute connessi agli adempimenti dei Lea: questo significa che chi non mette l’efficienza delle liste d’attesa al primo posto del suo mandato, potrà essere rimosso dall’incarico. “Sono certa - spiega il ministro - che tutti insieme potremo mettere a disposizione dei cittadini, a prescindere dalla loro residenza, la sanità che si meritano e che la Costituzione garantisce e tutela. Questo Governo già nella legge di bilancio per il triennio 2019-21 ha messo a disposizione delle regioni importanti risorse (350 milioni ad hoc, che mai prima ad ora erano stati previsti) per potenziare i servizi di prenotazione implementando i Cup digitali e tutte le misure per rendere più efficiente il sistema. Sono fiduciosa che ci sarà una grande collaborazione da parte di tutti gli attori coinvolti nel nuovo Piano già a partire dalla prossima settimana. Mercoledì prossimo, infatti, ripartiranno i lavori con le Regioni relativi alla stesura del prossimo Patto della Salute per gli anni 2019-21”.

 

21/02/2019 16:00

(Italia Oggi)