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Immatricolazioni, continua la frenata dall'auto. Italia a -2,4% (a febbraio)

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A febbraio, nell'area comunitaria (più l'Efta), le nuove vetture vendute si fermano a quota 1,14 milioni. Non è sufficiente il recupero dei mercati francese e tedesco

 

15 Marzo 2019

 

ROMA - Le immatricolazioni di auto nuove in Europa (Ue più area Efta) a febbraio si sono attestate a quota 1.148.775, in calo dello 0,9% rispetto allo stesso mese del 2018. Questo, riferisce l'Acea, malgrado alcuni grandi mercati del continente abbiano mostrato un leggero recupero dopo cinque mesi di declino: Germania +2,7%, Francia +2,1% e Regno Unito +1,4%. Segno meno, invece, per Spagna (-8,8%) e Italia (-2,4%). Nei primi due mesi del 2019, le nuove immatricolazioni in europa sono calate del 2,9% a quota 2.374.963.

 

Gian Primo Quagliano (Centro Studi Promotor) spiega così l'andamento delle immatricolazioni: "Dopo aver recuperato quasi completamente la caduta iniziata nel 2008, la domanda comincia a risentire del rallentamento economico che interessa l’economia mondiale". Non solo. Pesa anche la "demonizzazione del diesel che genera disorientamento e incertezza nei potenziali acquirenti". Persone che non trovano sul mercato una soluzione alternativa conveniente come il diesel in termini di costi di esercizio e di efficienza.

 

"Il calo delle immatricolazioni di febbraio - continua Quagliano - non è certo grave perché, come si è detto è inferiore all’1%, ma desta comunque preoccupazione anche perché la frenata nelle vendite interessa più della metà dei 31 mercati nazionali dell’area UE+Efta".

 

"Negativa, ma lievemente migliore di quella dell’intera area è la situazione dei cinque maggiori mercati (Germania, Regno Unito, Francia, Italia e Spagna) che, complessivamente considerati, valgono circa il 70% delle immatricolazioni dell’area".

 

"Nel nostro Paese le immatricolazioni calano del 2,4% e ciò nonostante che nel mese scorso vi sia stata da parte dei concessionari una certa corsa a vendere o ad immatricolare per il mercato dei chilometri zero le vetture disponibili con emissioni superiori a 160 gr di CO2 per km, vetture che, a partire dal primo marzo, sarebbero state colpite dalla maggiorazione prevista dalla Finanziaria delle tasse di immatricolazione".

 

"Molto più serio di quello italiano il calo del mercato spagnolo che in febbraio accusa una contrazione dell’8,8% dovuta alla frenata sia della domanda dei privati che di quella delle società di noleggio".

 

(La Repubblica)