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Mercato dei capitali, la commissione Ue preme l'acceleratore

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Il vicepresidente Valdis Dombrovskis invita gli stati membri ad attuare al più presto le riforme e ad attuarle a livello nazionale. Allo stato attuale, 10 progetti legislativi su 13 sono già stati adottati, a cominciare da quello sulle cartolarizzazioni sicure e trasparenti

 

di redazione Roma

 

La Commissione Ue esorta gli stati membri a fare di più e meglio per favorire lo sviluppo dei mercati dei capitali in Europa. “Il successo dell'Unione del mercato dei capitali dipende dalle azioni degli stati membri e dagli stakeholder nazionali ed europei, attraverso le riforme che possono essere attuate a livello nazionale, e mediante rapidi accordi politici a livello Ue”, ha sottolineato il Vice Presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis. Nella tabella allegata al rapporto, la Commissione osserva infatti come, allo stato attuale, 10 progetti legislativi su 13 siano già stati adottati. Tra quelli approvati dal parlamento e dal consiglio europeo figurano il progetto Sts sulle cartolarizzazioni sicure e trasparenti, Euveca. cioè la revisione del prospetto e la revisione delle norme sul venture capital, mentre sui dossier Pepp , pensioni pan-europee, della revisione per le infrastrutture dei mercati, dei covered bond, dei fondi di investimenti collettivi, fino alla facilitazione all’accesso ai mercati per le pmi (Sme growth market) e molti altri ci sarebbe, per ora, solo un accordo politico ma non ancora l’adozione definitiva. In vista dunque delle prossime sfide, la Commissione invita a spingere sull’acceleratore affinché si possano chiudere presto anche tutti gli altri dossier. Il rapporto dell'esecutivo di Bruxelles giunge in un momento molto complesso, con la legislatura ormai agli sgoccioli e il rischio che la Brexit mini la stabilità politica dell'Unione. Il prossimo Consiglio europeo del 21-22 marzo dovrà definire l’agenda strategica e le priorità future. La preoccupazione della Commissione riguarda non solo i tempi di adozione dei rapporti rimasti ancora incompiuti, bensì anche i tempi di realizzazione delle norme a livello nazionale in quanto, ha sottolineato Dombrovskis, “ci vorrà del tempo prima che le ricadute e gli effetti positivi di tali norme si facciano sentire sull’economia europea nel suo complesso”.

 

15/03/2019 19:47

(Italia Oggi)