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Il decretone, torna in Aula: chiesta la fiducia

Una giornata sull'altalena, con Pd e Forza Italia che lasciano la commissione. In serata l'annuncio del relatore Fraccaro

 

19 Marzo 2019

 

ROMA - Il decretone che contiene le misure su Reddito di cittadinanza e Quota 100 dopo una lunga altalena, si avvia verso il ritorno in Aula mentre il governo pone la fiducia, come ha annunciato in serata il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro. A breve verrà anche decisa dalla conferenza dei capigruppo, la scaletta per il prosieguo dei lavori parlamentari. Il via libera è arrivato nel pomeriggio dalle commissioni Lavoro e Affari sociali dopo le modifiche al decretone che recepiscono le condizioni poste dalla commissione Bilancio sulle coperture.

 

Una giornata caotica che ha anche visto le opposizioni lasciare la commissione per protesta. Sia il Pd che Forza Italia accusano, infatti, i parlamentari di maggioranza di incapacità: "E' una ridicola farsa, siete dei dilettanti allo sbaraglio" hanno spiegato lasciando i lavori.

 

Dopo il via libera nella notte di venerdì scorso alle commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera, il testo era rientrato nell'Aula di Montecitorio prima di ripassare dalla commissione. Secondo quanto era stato anticipato da fonti del Movimento5Stelle, le relatrici del decretone, Elena Murelli (Lega) e Dalila Nesci (M5S) avevano chiesto il rinvio del provvedimento nelle Commissioni Lavoro e Affari sociali, per recepire alcune osservazioni tecniche della Commissione bilancio. Si trattava in sostanza, secondo la maggioranza, di "aggiustamenti meramente formali esplorabili in tempi molto rapidi".

 

Le stesse fonti facevano osservare che il provvedimento è estremamente complesso sotto il piano finanziario e dunque si rendevano necessari alcuni aggiustamenti sul piano tecnico. L'Aula è stata poi effettivamente sospesa e la presidente di turno di Montecitorio, Mara Carfagna, ha accolto la richiesta del presidente della Commissione Bilancio, Claudio Borghi, che aveva chiesto un'ora e mezza in più per completare l'esame dei profili finanziari del provvedimento. Il testo deve esser convertito entro il 29 marzo. La legge di conversione deve ripassare al Senato, avendo subito modifiche alla Camera rispetto alla versione arrivata da Palazzo Madama.

 

(La Repubblica)