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Bonus fiscali per edilizia, tecnologie e credito

Tria pensa al potenziamento delle agevolazioni a sostegno degli investimenti nell’immobiliare; il ripristino a tempo del super-ammortamento e il rafforzamento della Sabatini; l’elevazione delle garanzie di stato su minibond e credito alle pmi

 

di Luigi Chiarello

 

Per riaccendere la crescita il governo punta su edilizia, tecnologie e credito. Come? Mediante il potenziamento dei bonus a sostegno degli investimenti nell'immobiliare; il ripristino a tempo del super-ammortamento e il rafforzamento della Sabatini; l'elevazione delle garanzie di stato su minibond e credito alle pmi. Il canovaccio è quello seguito dal ministro dell'economia, Giovanni Tria, e dai suoi tecnici nel mettere a punto le misure urgenti per la crescita economica. Proposte, aperte al contributo di altri ministeri, che prevedono anche:

 

- l'introduzione dell'obbligo, in capo ai datori di lavoro ammessi al regime forfettario, di applicare la ritenuta, così da evitare che l'accantonamento su base mensile ricada sui dipendenti;

 

- l'esonero ai fini Ires per le imprese che hanno ricavato plusvalenze dalla conversione forzata in azioni delle obbligazioni in portafoglio. Un'agevolazione, questa, finora prevista per le sole banche.

 

Ma andiamo con ordine.

 

Innovazione. La bozza di provvedimento di cui ItaliaOggi è in possesso prevede, in primis, la reintroduzione del super-ammortamento al 130% per gli investimenti effettuati tra il 14 aprile e fine anno in beni strumentali fino a 2,5 mln di euro. Con particolare beneficio per le pmi. Nessuna possibilità di accesso all'incentivo, invece, è prevista per autovetture, immobili, attrezzature di lunga durata e di beni immateriali.

 

Ai fini della fruizione del patent box, il beneficio fiscale sui redditi derivanti da beni immateriali (i cui costi di sviluppo sono sostenuti in Italia), si dispone, invece, la cancellazione dell'obbligo di interpello.

 

Quindi, i tecnici di via XX Settembre prevedono, la stabilizzazione del credito d'imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo fino a tutto il 2023, mediante proroga dell'attuale regime di agevolazione, in scadenza a fine 2020.

 

E mettono in conto anche la riforma della Sabatini-quater, l'agevolazione che sostiene gli investimenti in tecnologia digitale delle pmi. A riguardo, il governo agisce su due fronti:

 

- vuole introdurre maggiori risorse a sostegno degli investimenti, mediante eliminazione del tetto massimo di finanziamento ammesso a contributo (oggi previsto a 2 mln di euro);

 

- intende facilitare l'incasso agli incentivi, ipotizzando di erogare i contributi in un'unica soluzione, anziché in sei. E disponendo che la loro erogazione avvenga a seguito delle autodichiarazioni delle imprese beneficiarie, con rinvio a valle dei controlli (oggi effettuati in via preventiva).

 

Infine, l'esecutivo punta a imporre alle piattaforme digitali la trasmissione generalizzata dei dati delle vendite di beni, effettuate per il loro tramite.

 

Edilizia. Su questo versante, i tecnici di Tria agiscono prevalentemente sulle detrazioni. In primis prevedono una facilitazione per le imprese di costruzione e ristrutturazione immobiliare: sconteranno imposta di registro e imposte ipotecaria e catastale da 200 euro l'una, le attività che rilevano interi fabbricati, per poi provvedere (ed entro un decennio) alla loro demolizione e ristrutturazione - anche ricorrendo alla variazione della volumetria originaria - quindi alla loro vendita.

 

Altro versante di azione è il potenziamento del sisma bonus. Si prevede la possibilità, per gli incapienti, di cedere il beneficio fiscale, così da far avviare i lavori anche a coloro che non hanno la liquidità necessaria per anticipare le spese di ristrutturazione. L'incentivo, va ricordato, oggi vale per la zona 1 di rischio sismico; l'esecutivo vorrebbe estenderlo anche alle zone 2 e 3; si tratta, in sintesi, di una detrazione del 75% delle spese in caso di miglioramento dell'immobile di una classe energetica. Bonus che sale fino all'85% se la scalata vale due classi di prestazione energetica.

 

Infine, il bonus efficienza energetica; Tria vorrebbe renderlo estenderlo anche a quelle imprese - in grado di fornire servizi tecnici, commerciali e finanziari necessari a realizzare interventi di efficientamento energetico degli edifici - che si assumono l'onere dell'investimento e il rischio di un mancato risparmio. In sostanza, queste imprese potranno diventare titolari della detrazione, al pari dei proprietari degli immobili.

 

Ombrello sul credito. La bozza messa a punto da Tria interviene anche sul fondo centrale di garanzia per le pmi, In due modi:

 

- prevede l'istituzione di una nuova sezione speciale, presso il fondo, finalizzata a concedere garanzie a titolo oneroso, a copertura di una quota delle perdite sui finanziamenti erogati dalle banche e dagli intermediari alle medie imprese e alle small mid cap. I finanziamenti, coperti dalle nuove garanzie, sarebbero fino a 5 mln di euro, andando a raddoppiare il valore dell'investimento oggi ammissibile per impresa alla garanzia di stato, pari a 2,5 mln di euro (in base alla legge n. 662/1996). In più, avrebbero durata ampia, fino a 30 anni. La nuova corsia di favore, nelle intenzioni di via XX Settembre, darebbe una sponda molto forte alle imprese del turismo;

 

- dispone l'elevazione da 1,5 a 2,5 mln di euro delle garanzie concedibili a copertura dei minibond. Prevedendo la possibilità di una loro attivazione anche in caso di cessione dei titoli.

 

Sempre sul versante credito, questa volta ai privati, il governo prevede di rifinanziare per 200 mln di euro per il solo 2019 il fondo di garanzia prima casa, riducendo però il rischio garantito dal 10 all'8%.

 

19/03/2019

(Italia Oggi)