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Sono oltre 505 mila gli immobili accertati nel 2018

Con un incremento della rendita superiore a 114 mln di euro. Mentre dall’operazione della revisione delle rendite catastali su 17 grandi città, conclusasi nel 2017, tra cui Milano, Roma e Bari si è registrato un aumento della rendita di circa 184 mln di euro

 

di Cristina Bartelli

 

Sono oltre 505 mila gli immobili accertati dall'Agenzia delle entrate/territorio, nel 2018, con un incremento della rendita superiore a 114 mln di euro. Mentre dall'operazione della revisione delle rendite catastali su 17 grandi città, conclusasi nel 2017, tra cui Milano, Roma e Bari si è registrato un aumento della rendita di circa 184 mln di euro. Sono questi alcuni dei dati forniti ieri da Antonino Maggiore, direttore dell'Agenzia delle entrate, ascoltato in commissione di vigilanza dell'anagrafe tributaria.

 

Per il settore immobiliare la tassazione nel 2018 si è attestata intorno ai 40 mld di euro. Di questo tesoretto le imposte di natura reddituale (Irpef e Ires) pesano per il 21%, quelle di natura patrimoniale (Imu e Tasi) per il 49% e quelle sui trasferimenti e sulle locazioni (Iva, imposte di registro, ipotecaria, catastale, successioni e donazioni) per il restante 30%.

 

La mappa del catasto tracciata in audizione vede al 31 dicembre 2018, 74 mln di unità immobiliari censite. Di queste 63,8 mln risultano ordinarie con rendita catastale attribuita pari complessivamente a 36,6 mld di euro. Le altre unità immobiliari sono per oltre 6,6 mln di immobili costituite da beni comuni non censibili (che non producono reddito) e per oltre 3,4 mln di immobili censite nel gruppo F (lastrici solari, aree urbane).

 

Maggiore ha ricordato che è inattuata la riforma contenuta nella legge delega 23/2014 (articolo 2) che ha previsto la riforma delle rendite catastali. E il direttore ha posto l`accento sulla riforma delle attuali modalità di determinazione delle rendite catastali, riforma che comporterebbe notevoli vantaggi, in termini di efficienza ed equità, per il sistema della tassazione immobiliare.

 

Sul fronte dei controlli, gli accertamenti, nel corso dell'anno 2018, hanno interessato, oltre 505 mila unità immobiliari urbane, con un incremento della rendita complessiva, per le unità controllate, superiore a 114 milioni di euro. Per quanto riguarda gli immobili fantasma Maggiore ha evidenziato che l'operazione è stata condotta tra il 2007 e il 2012 ed ha consentito di far emergere e attribuire la rendita a oltre 1,2 milioni di unità immobiliari, per una rendita catastale complessiva di circa 825 milioni di euro. «Questa operazione», ha specificato Maggiore, «compatibilmente con le limitate risorse disponibili, potrà essere nuovamente riproposta nell'ambito del «monitoraggio costante del territorio»».

 

La revisione massiva dei classamenti degli immobili in zone di pregio (comma 335 e 336 della l. 311/2004)è stato un altro dei fronti di intervento nel campo del contrasto all'evasione immobiliare. Per quel che riguarda il comma 335, sono stati 17 i Comuni che hanno richiesto il processo di revisione dei classamenti delle unità immobiliari urbane ricomprese in specifici ambiti territoriali. Tra questi, rilevano, in particolare, i capoluoghi di Roma, Milano, Bari, Lecce, Ferrara e Perugia. Complessivamente l'attività ha generato un incremento complessivo della rendita per circa 184 milioni di euro. Riguardo, invece, al comma 336, concernente la procedura di revisione dei classamenti incoerenti, sono stati trattati circa 119 mila immobili. Sono poi 315 mila gli immobili per cui è stata richiesta una variazione per le nuove costruzioni non dichiarate al catasto. Sono infine 318 mila gli immobili rurali per cui è stato richiesto un adeguamento sul fronte della regolarizzazione catastale.

 

21/03/2019

(Italia Oggi)