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Copyright, via libera definitivo Ue con il voto contrario dall'Italia

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Con l'Italia anche Svezia, Finlandia, Polonia, Olanda e Lussemburgo. Astenuti Slovenia, Estonia e Belgio

 

15 Aprile 2019

 

MILANO - Via libera definitivo alla riforma del copyright europeo: il Consiglio ha approvato come punto A, cioè senza discussione, la direttiva che modifica le regole sul diritto d'autore.

Le principali novità introdotte dal Parlamento Ue

 

1

Una piattaforma digitale pubblica un contenuto. Che cosa succede?

Dovrà riconoscere un equo compenso per quel contenuto, se richiesto

2

Il compenso va direttamente all'autore di quel contenuto?

Va all'editore che poi compenserà lo scrittore, il musicista, il giornalista

3

Se un autore ha già concordato un compenso, può avere dei benefici?

Le nuove norme gli permettono di rinegoziare l'accordo se svantaggioso

4

Wikipedia avrà problemi, dovrà sopportare nuovi costi?

No. Le enciclopedie web gratuite sono libere da vincoli e oneri

5

Piattaforme libere, open source, come GitHub (software), avranno problemi?

Neanche queste piattaforme sono investite dalle nuove norme

6

Nuove piattaforme digitali avranno gli stessi oneri delle vecchie?

No. Le nuove piattaforme (o start up) avranno vincoli meno stringenti

7

Tutti gli articoli giornalistici devono ricevere un equo compenso?

No. Resta gratuita la pubblicazione di brevi sintesi o frammenti

8

Questo al Parlamento Ue è l'ultimo passaggio?

Serve un ultimissimo via libera degli Stati, riuniti nel Consiglio europeo

9

Quando le nuove norme entreranno in vigore?

Due anni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale

10

Dunque, dopo due anni, le nuove norme saranno subito esecutive

No. Gli Stati dovranno recepirle, con legge, nei propri ordinamenti

 

Come annunciato, l'Italia ha votato contro assieme a Svezia, Finlandia, Polonia, Olanda e Lussemburgo. Astenuti Slovenia, Estonia e Belgio. La Germania ha fatto mettere a verbale un suo protocollo in cui invita la Commissione, responsabile dell'attuazione, ad evitare filtri all'upload e censura.

 

R.it Riforma copyright, cosa prevede il testo sul diritto d'autore varato dal Parlamento Europeo

(ANSA)

 

"Abbiamo un testo bilanciato che fissa un precedente da seguire per il resto del mondo, mettendo cittadini e creatori al centro della riforma e introducendo regole chiare per le piattaforme online", ha detto il presidente dell'associazione dei produttori di musica indipendente europea (Impala), Helen Smith, commentando la notizia: "La Ue ha dimostrato di essere un leader nel sostenere un internet equo, aperto e sostenibile", ha aggiunto.

 

Le nuove regole erano state approvate dal Parlamento europeo alla fine di marzo, dopo l'accordo provvisorio raggiunto a febbraio sui diritti d'autore in Internet con una maggioranza abbastanza solida: 348 i voti a favore, 274 i no, 36 infine gli astenuti. Le nuove norme Ue, che includono salvaguardie alla libertà di espressione, consentiranno a creatori ed editori di notizie di negoziare un equo compenso con i giganti del web.

 

"Sono molto contento che abbiamo ottenuto un testo bilanciato, creando molte opportunità per il settore creativo europeo, che rifletterà meglio la nostra diversità culturale, e per gli utenti, la cui libertà di espressione su internet sarà consolidata. E' una pietra miliare per lo sviluppo di un mercato unico digitale robusto e ben funzionante", ha detto Valer Daniel Breaz, ministro rumeno della cultura e presidente di turno del Consiglio Ue.

 

Tra le novità più importanti della riforma, viene data la possibilità (non l'obbligo) agli editori di stampa di negoziare accordi con le piattaforme per farsi pagare l'utilizzo dei loro contenuti. Gli introiti dovranno essere condivisi con i giornalisti. Viene riconosciuto il diritto a colmare il divario tra i ricavi che le grandi piattaforme commerciali fanno diffondendo contenuti protetti da copyright e la remunerazione offerta a musicisti, artisti o detentori dei diritti.

 

Gli utenti non rischiano più sanzioni per aver caricato online materiale protetto da copyright non autorizzato, ma la responsabilità sarà delle grandi piattaforme come YouTube o Facebook. Non ci sono filtri ex-ante ma l'obbligo per le piattaforme di fare il "massimo sforzo" per non rendere disponibili i contenuti per cui non hanno i diritti. Obbligatori anche meccanismi rapidi di reclamo, gestiti da persone e non da algoritmi, per presentare ricorso contro un'ingiusta eliminazione di un contenuto. "Con l'accordo di oggi rendiamo le regole del copyright adatte all'era digitale. L'Europa avrà ora regole chiare che garantiscono equa remunerazione ai creatori, diritti per gli utenti e responsabilità per le piattaforme. La riforma era il pezzo mancante del completamento del mercato unico digitale", ha detto il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker.

 

(La Repubblica)