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Boccia critica il governo: “Basta creare sfiducia, l’Italia merita un altro slancio per ripartire”

Le stoccate a Salvini del numero uno di Confindustria all’assemblea annuale: la soluzione non è chiudere le frontiere. Serve un’Europa coesa per gestire le migrazioni

 

Pubblicato il 22/05/2019

Ultima modifica il 22/05/2019 alle ore 11:56

nicola lillo

roma

 

In autunno servirà una manovra economica da almeno 32 miliardi e le scelte non saranno «semplici o indolori». Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, nel corso della sua ultima assemblea annuale degli industriali, in attesa del cambio ai vertici del prossimo anno, non fa giri di parole. E si rivolge direttamente al governo: di fronte a lui in platea ci sono il premier Giuseppe Conte e il vice Luigi Di Maio, mentre non c’è nessuno dei politici di peso della Lega. Tra le autorità è presente anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha ricevuto una standing ovation all’inizio dell’assemblea.

 

«Se l’Italia volesse rispettare alla lettera le regole europee previste dal patto di stabilità e crescita dovrebbe fare una manovra strutturale per il 2020 da almeno 32 miliardi di euro: una manovra imponente con effetti recessivi», per questo - rincara la dose Boccia - «dobbiamo dirci con franchezza che non ci sono scelte semplici o indolori con la prossima legge di bilancio». E dopo queste parole il presidente di Confindustria riserva una steccata al leader della Lega, Matteo Salvini: «Per rimetterci a correre sarà utile liberarci dal peso di parole che inducono alla sfiducia, che evocano negatività, che peggiorano il clima», spiega riferendosi chiaramente alle dichiarazioni del leader leghista sul debito e sul deficit da sforare. «Le parole che producono sfiducia sono contro l’interesse nazionale», aggiunge.

 

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Sempre rivolto a Salvini - che oggi sembra essere il bersaglio prediletto dal leader degli industriali - dice: «Abbiamo bisogno per gestire le sfide dell’immigrazione di un’Europa forte e coesa. L’Africa che oggi ha 1,2 miliardi di abitanti, ne avrà il doppio tra 30 anni: davvero pensiamo che la soluzione sia chiudere le frontiere? Noi no. La soluzione passa per una gestione condivisa, ma anche dal contributo che le nostre imprese possono dare».

 

La politica dei «like»

L’intervento di Boccia tocca tutti i temi, a partire dalle Europee di domenica fino alle politiche economiche dell’esecutivo. «La politica deve raccogliere la sfida per il nostro futuro. Oggi, ora, subito», dice Boccia, avvertendo: «La bulimia di consenso immediato affida ai social la ricerca di una popolarità che si misura in termini di like. E il presentismo imperante è una malattia molto grave perchè impedisce di vedere oltre il finire del giorno. La superficialità si fa regola. Noi invece abbiamo bisogno di studiare, progettare, costruire». Un messaggio diretto, anche qui in modo piuttosto chiaro, ai due leader dei partiti di maggioranza Lega e Cinque Stelle.

 

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In vista delle Europee

«Per noi la via è una sola: un’Europa più coesa e più forte che possa competere alla pari con giganti come Cina e Usa», dice poi Boccia in merito al voto di domenica. E «se qualcuno dice il contrario - sottolinea - deve dimostrare che esiste un modo credibile di difendere l’interesse nazionale italiano in un contesto diverso». Il presidente di Confindustria rivolge infine una richiesta al governo sulla prossima Commissione europea: «Per essere attivi e svolgere il ruolo che ci spetta in Europa, il Governo italiano deve saper proporre e ottenere un Commissario con una delega qualificata in campo economico: al Commercio, all’Industria, al Mercato interno, agli Affari economici, alla concorrenza».

 

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(La Stampa)