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Pil, l'Istat taglia le stime, crescita da 1,3% a +0,3%. La disoccupazione sale al 10,8%

Deciso rallentamento rispetto all'anno precedete. La decelerazione dei ritmi produttivi inciderà nel 2019 anche sul mercato del lavoro. Da registrare un moderato incremento dei consumi delle famiglie, sostenuto dall'aumento del monte salari e, in misura limitata, dalle misure sul reddito di cittadinanza

 

Nel 2019 il Pil dovrebbe crescere dello 0,3% in termini reali, in deciso rallentamento rispetto all'anno precedente. Lo rende noto l'Istat nelle sue Prospettive per l'economia italiana, spiegando che rispetto al quadro diffuso a novembre 2018, con una stima di crescita del Pil 2019 dell'1,3%, l'attuale scenario previsivo mostra una significativa revisione al ribasso. Il cambiamento dello scenario internazionale si è riflesso in una riduzione delle previsioni di crescita del commercio mondiale (-0,9 punti percentuali) e del Pil mondiale (-0,3 punti percentuali). Nell'anno corrente, continua l'Istat, la domanda interna al netto delle scorte fornirebbe l'unico contributo positivo alla crescita del Pil (0,3 punti percentuali), mentre l'apporto della domanda estera netta e quello della variazione delle scorte risulterebbero nulli. Nel 2019, la spesa delle famiglie e delle ISP in termini reali è stimata crescere dello 0,5%, in lieve rallentamento rispetto all'anno precedente. Nell'anno in corso, il processo di ricostituzione dello stock di capitale rallenterebbe in misura significativa. La riduzione coinvolgerebbe sia gli investimenti in macchinari e attrezzature sia quelli in costruzioni. Nel complesso, gli investimenti fissi lordi sono previsti crescere dello 0,3%. L'attuale scenario di previsione, conclude l'Istat, e' caratterizzato da alcuni rischi al ribasso rappresentati da una ulteriore moderazione del commercio internazionale e da un possibile peggioramento delle condizioni creditizie legato all'aumento dell'incertezza e all'evoluzione negativa degli scenari politici ed economici internazionali. Secondo l'Istat la decelerazione dei ritmi produttivi inciderà nel 2019 anche sul mercato del lavoro. Nel 2019 si prevede che l'occupazione rimanga sui livelli dell'anno precedente (+0,1%), mentre si registrerebbe un lieve aumento del tasso di disoccupazione (10,8%). Le retribuzioni lorde per unità di lavoro dipendente sono attese evolvere in linea con il deflatore della spesa delle famiglie residenti (+0,9%). Sotto analisi anche gli effetti del reddito di cittadinanza. Secondo l'Itat nel 2019 si dovrebbe registrare un moderato incremento dei consumi delle famiglie, sostenuto dall'aumento del monte salari e, in misura limitata, dalle misure sul reddito di cittadinanza. In presenza di un miglioramento del potere di acquisto, l'attuale fase di incertezza porterebbe le famiglie ad assumere comportamenti precauzionali, determinando un aumento della propensione al risparmio, spiega l'Istat.

 

22/05/2019 10:30

(Italia Oggi)