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Trump allontana l'intesa Usa-Cina, Borse in calo

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Listini in ribasso, Tokyo arretra dello 0,35%. Rendimenti in calo all'asta dei Bot a un anno, per i Bund decennali è minimo storico

 

di FLAVIO BINI

12 Giugno 2019

 

MILANO - Giornata debole per le Borse europee: Milano chiude in flessione dello 0,71%, con i titoli petroliferi e le banche a pesare sul listino. Debole anche Italgas dopo la presentazione del piano industriale. In linea gli altri mercati del Vecchio continente: Londra cede lo 0,42% finale, Francoforte arretra dello 0,33% e Parigi dello 0,62%. Sotto la parità si sono mossi i listini asiatici, con Tokyo che ha concluso gli scambi a -0,35%. A condizionare i mercati sono ancora i segnali poco incoraggianti arrivati dalle trattative tra Stati Uniti e Cina sul fronte commerciale, con il presidente Trump che ha chiarito di non volere tornare a negoziare fino a quando Pechino non tornerà sulle posizioni raggiunte all'inizio dell'anno. Ancora in calo Wall Street: alla chiusura delle Borse in Europa il Dow Jones cede lo 0,21% e il Nasdaq lo 0,47%.

 

Sulla sponda domestica lo spread chiude in rialzo a 267 punti base con il rendimento del decennale al 2,44%. In diminuzione i rendimenti all'asta odierna dei bot a 1 anno: il Tesoro ha assegnato titoli con scadenza 12 giugno 2020 (tranche 1) per 6,5 miliardi, con i rendimenti in calo di 5 punti base allo 0,069%. Si segnala anche l'asta dei Bund tedeschi decennali: segna il minimo storico dei rendimenti sul collocamento da 2,55 miliardi di euro e rendimento in calo a -0,24 per cento, a fronte di un'offerta di 3 miliardi e una richiesta di 4,22 miliardi. Sul mercato dei cambi, l'euro termina a 1,1323 dollari.

 

Povera l'agenda dei dati macro di giornata. In Cina l'inflazione è salita al 2,7% a maggio, in linea con le attese e in accelerazione rispetto al precedente +2,5%. Si tratta del tasso più alto dal febbraio del 2018. Su base mensile, il dato è invece rimasto invariato. Negli Stati Uniti i prezzi al consumo di maggio hanno segnato una crescita dello 0,1% in linea con le aspettative.

 

Tra i fattori che hanno pesato sui listini azionari c'è stato oggi il calo dei prezzi del petrolio. Dopo il rialzo delle scorte settimanali Usa, già anticipato dalle stime dell'American petroleum institute (api), il Wti con contratto di consegna a luglio cede oltre il 2,8% a 51,7 dollari al barile, seguito dal Brent di agosto (-2,3%) a 60,8 dollari. In rialzo invece l'oro: il lingotto con consegna immediata guadagna lo 0,6% e passa di mano a 1.335 dollari l'oncia.

 

(La Repubblica)