News

Borse caute in attesa del G20, Milano -0,5%. La Commissione si aggiorna sul caso-Italia

Andamento debole dei mercati, pesa il caso Daimler. Lo spread Btp-Bund risale verso 250 punti, l'esecutivo europeo tornerà domani sul caso Italia. Le tensioni geopolitiche fanno salire l'oro bene-rifugio

 

di RAFFAELE RICCIARDI

24 Giugno 2019

 

MILANO - Giornata incerta per Piazza Affari, in linea con le altre Borse europee. L'indice Ftse Mib cede alla fine lo 0,49%. Pesa il settore auto dopo il profit warning della Daimler. Tra i singoli titoli milanesi si muovono bene Saipem ed Eni in scia ai rialzi dei prezzi del petrolio, mentre l'effetto-cedola pesa su Poste, Snam e Terna che hanno staccato il saldo. Senza i dividendi, Piazza Affari avrebbe perso lo 0,2%. A Francoforte il Dax segna un -0,53%, a Parigi il Cac40 scivola dello 0,12% mentre Londra tiene a +0,12%. Wall Street tratta contrastata: alla chiusura dei mercati europei, il Dow Jones sale dello 0,17%, lo S&P500 dello 0,1% mentre il Nasdaq arretra dello 0,07%.

 

Gli investitori si muovono cauti in vista del vertice del G20 a Osaka, in Giappone, nel corso del quale è previsto un incontro tra il presidente americano Donald Trump e il suo omologo cinese Xi Jinping sulla questione commerciale. Altro tema chiave di questa nuova ottava e motivo di prudenza sui mercati è la tensione in Medio Oriente, tra Stati Uniti e Iran, dopo l'abbattimento di un drone Usa da parte dell'esercito iraniano. Un fattore che sta spingendo in alto il prezzo del petrolio, affianco a quello dell'oro bene rifugio. Ed è una tensione destinata a perdurare dopo che il presidente americano, Donald Trump, ha firmato un ordine esecutivo che impone nuove sanzioni contro l'Iran: a suo dire, le sanzioni sarebbero scattate comunque a prescindere dall'abbattimento del velivolo. Le sanzioni prendono di mira il leader supremo iraniano Ali Khamenei e il suo entourage, negando loro l'accesso a risorse finanziarie.

 

Lo spread tra Btp e Bund scende inizialmente fino a 237 punti base, poi chiude in crescita a 248 punti con rendimento del decennale stabile al 2,17%: a scendere è piuttosto quello dei titol tedeschi. Da Bruxelles è arrivata la notizia che il "caso-Italia" sarà sul tavolo della Commissione europea domani, alla luce delle discussioni fin qui tenute con Roma e delle indicazioni ricevute dal premier Conte. La portavoce dell'esecutivo Ue ha precisato che la discussione dei commissari sarà un "aggiornamento" della situazione.

 

L'euro vede il top da tre mesi sul biglietto verde e chiude a un passo da 1,14, collocandosi precisamente a 1,1394 dollari e 122,25 yen. Il biglietto verde perde colpi dopo che la Fed ha fatto sapere che intende tagliare presto i tassi Usa. Per altro, la Banca centrale americana è tornata al centro degli attacchi di Trump secondo il quale è stata un "bambino testardo" che ha voluto alzare i tassi, diversamente la Borsa sarebbe salita a razzo e il Pil americano. Secondo gli esperti la Fed avrebbe più spazio di manovra della Bce per politiche di allentamento monetario.

 

Questa mattina, la Borsa di Tokyo ha terminato la prima seduta della settimana in marginale rialzo, con gli investitori che guardano ad un possibile compromesso sul commercio internazionale tra Cina e Stati Uniti al prossimo vertice del G20 di Osaka, in programma nel fine settimana. Il Nikkei è salito dello 0,13% a quota 21.285,99. Sul mercato valutario lo yen è stabile sul dollaro a 107,40 sul dollaro, e a un livello di 122,20 sull'euro.

 

Dal fronte macro sono previste poche indicazioni di rilievo oggi: l'indice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche segna a giugno un lieve calo a 97,4 punti dai 97,9 del mese scorso. Il dato è poco sopra le attese che erano per un calo a 97,3 punti.

 

Come si diceva, le incertezze dei mercati dovute alle trattative sui dazi Usa-Cina e le tensioni nel Golfo Persico con l'Iran, spingono il prezzo dell'oro, tradizionale bene rifugio. Il lingotto spot, dopo aver superato venerdì scorso per la prima volta da settembre la soglia psicologica dei 1.400 dollari l'oncia, avanza ancora a 1.417 dollari alla chiusura delle Borse europee, vedendo i massimi da agosto 2013, spinto al rialzo dalle attese di ulteriori allentamenti monetari di Fed e Bce. Il petrolio inverte la rotta, dopo la risalita legata all'allerta nel quadrante del Golfo Persico: alla chiusura delle Borse europee, il Wti perde lo 0,7% a 57 dollari al barile e il Brent scende dell'1,2% a 64,3 dollari.

 

(La Repubblica)