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Inps, Tridico: un fondo pubblico di previdenza integrativa

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Alla fine del mese di giugno, complessivamente, sono pervenute 154.095 domande per Quota 100

 

"Una forma di previdenza complementare pubblica gestita dall’Inps per provare a colmare il gap di adesioni, che in Italia non arrivano al 30% dei lavoratori. L’obiettivo, oltre a garantire una prudente gestione dei fondi, dovrebbe essere quello di sostenere «una maggiore canalizzazione degli investimenti in Italia». E' quantolanciato dal presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, in occasione della presentazione della relazione annuale dell'Istituto. "È curioso che il maggior ente di previdenza europeo non abbia un proprio fondo integrativo pubblico. Nel 2018 i fondi pensione gestivano risorse per 167,1 miliardi, pari al 9,5% del Pil molti dei quali investiti all’estero. La sfida del fondo Inps dovrà dunque essere quella di aumentare il numero delle adesioni attraverso la costituzione di una valida alternativa ai fondi privati, ma anche quella di aumentare gli investimenti diretti nel nostro Paese». Un pensionato su tre riceve una pensione inferiore ai mille euro. Su una platea di 15.426.847 di pensionati, sono infatti oltre 5,3 milioni i pensionati che percepiscono un assegno mensile lordo inferiore ai mille euro. Di questi, oltre 1,6 milioni ricevono una pensione inferiore ai 500 euro al mese. E' quanto evidenziato dalla relazione annuale dell'Inps. Inoltre, alla fine del mese di giugno, complessivamente, sono pervenute 154.095 domande per Quota 100.

"Sulla base del trend dei primi sei mesi di applicazione, alla fine dell`anno il numero atteso delle pensioni in pagamento sarà pari a circa 205.000, per una spesa complessiva annua pari a 3,6 miliardi". Ha poi evidenziato Tridico, ricordando che il governo stimava 290mila beneficiari nel 2019. Nei primi sei mesi di vigenza della misura, che consentel`anticipo rispetto al pensionamento ordinario se si hanno almeno 62 anni di età ed almeno 38 anni di contributi, il numero delle domande pervenute si è concentrato nei mesi di gennaio e febbraio (67,2%) per poi scemare progressivamente. Guardando alle differenze territoriali, di gestione e di genere si nota che la gran parte delle domande sono state presentate nelle regioni del Nord (40,2%) e del Mezzogiorno (38%), prevalentemente da uomini (73,9%) e da assicurati delle gestioni private (67,3%). Il 32,7% delle domande sono state presentate da iscritti alle Gestioni pubbliche, di cui il 45,9% si collocano nel Mezzogiorno, il 32,9% nel Nord e il 21,1% nelle regioni del Centro Italia. L`86% delle domande del pubblico impiego proviene dal comparto degli enti locali e da quello del corpo docente della scuola. Il 2,2% dal comparto del personale sanitario. La distribuzione per età evidenzia una concentrazione tra i 63 e i 64 anni, senza differenze significative tra uomini e donne. Mediamente l`importo della pensione mensile per le domande accolte è pari a circa 1.900 euro, con scostamenti che dipendono dal genere e dall`area geografica: il genere femminile percepisce una pensione inferiore a quella media del 22,1% nel settore privato e di solo il 5,9% nel settore pubblico; l`importo medio mensile regionale lordo più alto risulta pari a 2.371 euro in Lombardia, quello più basso, pari a 1.649 euro, in Basilicata. "Siamo, in ogni caso, al di sotto della previsione annua stanziata in sede di approvazione della Legge n. 26/2019: si tratta di un numero di beneficiari inferiore del 29% a quello che era stimato in quella sede (290mila per il 2019)", ha detto Tridico. "Certamente il bilancio dell'Istituto è unico, e anche l'Istituto deve mantenere la sua unità; ma una riflessione anche solo di trasparenza contabile è necessaria al fine di rendere edotti cittadini, opinion leader oltre che legislatori e policy maker, della reale spesa pensionistica e di quella assistenziale finanziata non con i contributi dei lavoratori ma con la fiscalita' generale e con i trasferimenti dello Stato. Ciò al fine di evitare allarmismi circa la sostenibilità del nostro sistema pensionistico, che è solido, e al fine di rendere maggiormente comprensibili i confronti internazionali in tema di pensioni". E' quanto si legge nella prefazione al rapporto annuale 2019 dell'Inps, firmata dal presidente dell'Istituto, Pasquale Tridico. "Le sfide che il Paese ha davanti in tema di lavoro e pensioni - prosegue Tridico - si chiamano basso tasso di occupazione, economia informale ed evasione contributiva, fenomeni criminali come il caporalato, declino demografico, crisi migratoria, competizione globale, concorrenza internazionale, dumping sociale, deflazione salariale, disuguaglianze e maggiore polarizzazione tra ricchi e poveri, trasformazione produttiva, innovazione tecnologica, riduzione dei tempi di lavoro, intensificazione del lavoro, cambiamento climatico, frammentazione e internazionalizzazione delle carriere. Molte di queste sfide, inclusa la modernizzazione e l'integrazione delle forme di welfare, dovranno essere affrontate a livello europeo".

 

10/07/2019 13:43

(Italia Oggi)