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Bankitalia, 98 mila operazioni sospette segnalate nel 2018 alla Uif

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La relazione annuale dell'Unità di Informazione Finanziaria: dato in crescita del 4,5% rispetto all'anno scorso. Superate le mille segnalazioni per operazioni sospette di finanziamento del terrorismo

 

11 Luglio 2019

 

MILANO - Nel 2018 la Uif, l'unità di informazione finanziaria istituita presso la Banca d'Italia ma autonoma, ha ricevuto 98.030 operazioni sospette di riciclaggio, corruzione o finanziamento di terrorismo, con un aumento del 4,5% rispetto al 2017. Lo ha detto il direttore della Uif Claudio Clemente presentando la relazione annuale secondo cui "sono aumentate nel numero e nella qualità". I "risultati operativi sono visibili e significativi" e "rilevanti indagini giudiziarie hanno tratto origine o supporto dalle segnalazioni".

 

La relazione si sofferma anche sul tema terrorismo. Lo Stato Islamico "è arretrato sul piano militare e si sono ridimensionati gli obiettivi di controllo territoriale" ma "la percezione della minaccia terroristica nel nostro paese rimane elevata". Lo afferma il direttore della Uif, l'unità informazione finanziaria, Claudio Clemente secondo cui "per la prima volta le segnalazioni di operazioni sospette di finanziamento del terrorismo hanno superato le mille unità". Di queste oltre 450 sono state ritenute dalla Gdf di interesse investigativo.

 

Aumentano poi le segnalazioni di operazioni finanziarie sospette per riciclaggio, corruzione e finanziamento terrorismo nel 2018 da parte dei servizi di gioco, in particolare online, mentre ora occorre aumentare quelle "dei soggetti inclusi più di recente nel sistema di prevenzione come gli operatori di valute virtuali", ha detto Clemente. Nella relazione annuale, viene rilevato come il 72% delle segnalazioni arrivi da Banche e Poste, una quota in calo a causa dell'aumento dell'apporto di altri operatori come gli intermediari finanziari diversi dalle banche (+20,9%) in specie gli istituti di pagamento.

 

Diminuiscono le segnalazione delle fiduciarie e dei professionisti (con l'eccezione dei notai) "anche a causa dell'esaurimento degli effetti della voluntary disclosure".

 

Clemente ha parlat quindi anche dell'uso del contante, "tuttora particolarmente elevato", e un rischio per riciclaggio o altre operazioni illegali. A settembre - ha ricordato - ci sarà il primo invio delle comunicazioni su prelievi e versamenti presso banche, Poste, istituti di pagamento. Secondo uno studio Uif "gli utilizzi intensi e anomali di contante si concentrano nel Centro Nord le cui economie offrono maggiori opportunità per l'infiltrazione di capitali illeciti".

 

(La Repubblica)