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Borse miste dopo la Fed, lo spread torna sotto i 200 punti

La prospettiva di un taglio dei tassi Usa sostiene solo parzialmente i listini. In Asia Tokyo chiude a +0,47%. I verbali dell'ultima riunione Bce: "Ampio accordo su nuovi stimoli"

 

di FLAVIO BINI

11 Luglio 2019

 

MILANO - Per la seconda giornata consecutiva Milano si conferma la migliore: in uno scenario contrastato per i listini europei, dopo le indicazioni arrivate dal numero della Fed Jerome Powell che ha aperto a un possibile taglio dei tassi, il Ftse Mib chiude in rialzo dello 0,56%. Ne ha beneficiato il livello dello spread: al termine di una seduta complessivamente positiva per i titoli di stato italiani, il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano e il pari durata tedesco ha archiviato la seduta sotto quota 200, a 198 punti base, dai 204 punti base della vigilia. In lieve calo anche il rendimento del btp decennale benchmark che in chiusura viene indicato all'1,72%, dall'1,73% del closing della vigilia.

 

Un risultato ottenuto anche grazie al buon andamento delle aste dei titoli di stato. Il Tesoro ha collocato 3 miliardi di titoli a 3 anni con un tasso di interesse in calo allo 0,49% più che dimezzato rispetto all'1,05% della precedente asta del 13 giugno. Assegnati anche 2,5 miliardi di Btp a 7 anni, con un rendimento sceso all'1,24% rispetto all'1,88% del mese scorso.

 

Sale l'attesa del prossimo meeting della Bce fissato per giovedì 25 luglio. Dagli ultimi verbali della riunione di inizio a giugno è emerso che l'istituto di Francoforte è "determinato ad agire". "Il Consiglio direttivo deve essere pronto e preparato ad allentare ulteriormente la politica monetaria, adeguando tutti gli strumenti per raggiungere il target di stabilità dei prezzi", si legge nelle minute. Tra le possibili misure da prendere in considerazione la possibilità di riprendere l'acquisto di bond e di abbassare i tassi.

 

A Piazza Affari, generalmente ben intonato il settore finanziario, capeggiato da Unicredit fra i bancari (+1,15%) e Nexi (+1,74%) nei pagamenti; fra gli assicurativi è invece piatta Generali. Contrastati gli industriali: soffre la galassia del Lingotto, con Fca (-0,76%) e Cnh (-1,48%), mentre sono ben comprate Prysmian e Pirelli. In rialzo energetici e utilities (Enel +1,31% con l'aumento del prezzo obiettivo da parte di Credit Suisse), mentre le vendite appesantiscono Moncler nel lusso. Il titolo migliore è stato Atlantia (+2,57%): il cda del gruppo oggi dovrebbe discutere la partita Alitalia e gli investitori sono convinti che una partecipazione nel salvataggio della compagnia di bandiera migliorerebbe i rapporti col governo anche sul fronte delle concessioni autostradali della controllata Aspi. Fuori dal paniere principale scivolone per Avio, mentre continua il trend rialzista per Mps.

 

Tra i dati macroeconomici, in Germania il tasso di inflazione si è attestato a giugno all'1,6% su base annua, in rialzo rispetto all'1,4% del mese precedente e confermando la stima preliminare. In flessione le richieste di sussidio negli Usa. Nella settimana chiusa al 6 luglio scorso, le domande di sussidio sono state pari a 209 mila unità, in calo rispetto alle 222 mila della settimana precedente.Il dato supera le attese che avevano previsto una crescita fino a 220mila unità.

 

In salita infine il prezzo del petrolio, dopo la nuova crisi in Iran, con cinque imbarcazioni della Guardia rivoluzionaria hanno tentato ieri di sequestrare una petroliera britannica nel Golfo Persico. Crescono anche le quotazioni dell'oro: il lingotto viene scambiato a 1414 dollari l'oncia, in crescita dello 0,16%.

 

(La Repubblica)