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E nel campionato mondiale delle bollicine, per la prima volta l'Italia batte lo Champagne

Gli spumanti italiani conquistano 71 medaglie d'oro e 92 d'argento. Anche grazie alla performance delle Cantine Ferrari, che trionfano in 15 categorie. Seguici anche su Facebook

 

di LARA DE LUNA

12 luglio 2019

 

Le competizioni danno il senso molto spesso al lavoro di anni, mettendo dei punti fermi in percorsi evolutivi che durano da tempo, raccontando lo stato dell'arte a volte di interi settori. L'anno d'oro - definito "da record" per i numeri impressionanti dei partecipanti - del The Champagne & Sparkling Wine World Championships 2019 ha fotografato uno stato dell'arte del mondo delle bollicine che vede l'Italia in crescita esponenziale, scalare la montagna dell'importante competizione e piazzarsi in cima al medagliere. Un gradino più su dello Champagne.

 

Diciotto Paesi, per un totale di 185 medaglie d'oro, con un vero exploit, quello italiano. Per la prima volta dall'inizio di questa competizione, il complesso degli spumanti prodotti nel nostro Paese ha raccolto 71 medaglie d'oro ed è salito per ben 92 volte sul secondo gradino del podio, contro le 61 medaglie dorate e i 49 argenti dello Champagne, che si afferma però come singola regione più premiata.

 

Gli spumanti italiani hanno ottenuto ben 71 medaglie d'oro

 

Mentre la Franciacorta ha raggiunto il record assoluto, per un'italiana, con 26 medaglie d'oro ad altrettanti suoi vini preziosi. Lì dove prezioso non significa necessariamente lussuoso, come tiene a sottolineare Tom Stevenson, ideatore della manifestazione: "negli ultimi sei anni ho cercato di incoraggiare i produttori a focalizzarsi sulle etichette che potrebbero vincere la medaglia d'oro o quella d'argento. Che non significa necessariamente concentrarsi sui vini più costosi" ma su quelli più performanti. Maggiormente adatti a una "competizione di nicchia e altamente performante nei giudizi come la CSWWC".

 

Le sfide si sono tenute veramente sul filo del rasoio, con dei testa a testa entusiasmanti. Come quello per il premio di produttore dell'anno, anche questo andato a un produttore italiano, ovvero la cantina del Trentodoc Ferrari (produttrice, tra l'altro, di quello che è considerato da molti il miglior spumante italiano, l'iconico Giulio Ferrari), che ha sfilato la coppa a Louis Roederer, portando a casa per ben 15 volte la medaglia più ambita. Un premio che "testimonia una volta di più come il Trentino - racconta Matteo Lunelli, presidente delle Cantine Ferrari - grazie alla sua viticoltura di montagna, sia un territorio con una vocazione unica e straordinaria per creare bollicine di eccellenza". Un premio che è anche un ulteriore riconoscimento a una denominazione, come la Trentodoc, importante nel panorama italiano che continua a crescere in numeri e qualità, tanto da aver quasi raddoppiato il numero delle etichette in concorso per il 2019, mentre la Francia è rimasta fondamentalmente statica. Uno dei momenti più significativi di questa edizione per Tom Stevenson? "Il grande numero di produttori di Lambrusco entrati nella competizione. Ben 7 ori e 7 argenti per un vino che solitamente" gode di cattiva pubblicità dovuta ai produttori che non fanno un buon lavoro, ma "che può invece esprimersi in punte di grande qualità".

 

(La Repubblica)